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“Così la crisi può diventare occasione per il rilancio”

A palazzo Angeli seminario sulle crisi aziendali. L'assessore Donazzan: “Il modello regionale funziona”.

“Così la crisi può diventare occasione per il rilancio”

Trasformare il momento di crisi in opportunità, questo l’obiettivo raggiunto grazie alla sinergia tra Regione Veneto, Confindustria e i sindacati, raccontato nell’incontro avvenuto a Palazzo Angeli. “Preferisco parlare di opportunità piuttosto che di crisi - ha specificato Paolo Armenio, vicepresidente di Confindustria Venezia - Per la prima volta, e soprattutto nella nostra città, siamo riusciti a dimostrare che è possibile fare squadra. Un termine che significa che ognuno ha il suo ruolo, ma il punto centrale di tutto rimane l’obiettivo comune da raggiungere. Regione Veneto e sindacati hanno lavorato insieme, in un continuo dialogo con il mondo delle imprese. Ha prevalso la volontà di raggiungere l’obiettivo, risolvendo problemi, creando opportunità, riuscendo a non disperdere risorse umane che oggi sono il fulcro delle nostre imprese”.

Secondo Armenio è indispensabile che le aziende italiane, che in passato si erano spostate all’estero, tornino ad investire nel territorio. “Oggi le imprese si trovano in mezzo ad una grande tempesta, con imprenditori in difficoltà a consegnare commesse, a trovare personale o materie prime ed una burocrazia molto complessa che non li aiuta. Ora più che mai serve una sana politica al fianco delle nostre imprese perché il nostro sistema non è più competitivo, se paragonato a quello europeo. Molte aziende, a causa della situazione attuale stanno pensando di tornare in Europa, ma non in Italia. Creare opportunità perché tornino qui è fondamentale”.

A presentare l’unità di crisi aziendali della Regione Veneto, l’assessore Elena Donazzan. “Attraverso un caso aziendale che si è concluso bene abbiamo voluto cogliere l’occasione di parlare della gestione delle crisi - ha spiegato -. Il tema delle aziende in difficoltà è importante ma più che parlare di crisi mi interessa accompagnarle verso una buona via di uscita”. Una crisi iniziata nel 2010 quando la Regione ha visto molte aziende chiudere a causa delle difficoltà finanziarie.

“Una regione che proveniva da una stabilità economica e che non conosceva il problema dei posti di lavoro - ha proseguito - ma che improvvisamente deve affrontare le difficoltà e lo deve fare in brevissimi tempi. Da qui la nascita di una unità di crisi basata su un struttura molto agile che ha iniziato una analisi delle aziende, individuando quelle più in difficoltà, creando gli strumenti che mancavano ma soprattutto creandoli in base a quello specifico contesto”. Una crisi che ha rafforzato il sistema portando ad investire sul capitale umano, sui servizi di formazione e creando un dialogo tra pubblico e privato molto più veloce. Attualmente l’Unità di crisi aziendali regionale, incardinata nella struttura di Veneto Lavoro, gestisce circa 30 crisi relative a imprese medio-grandi per un totale di circa 8.000 lavoratori coinvolti, ma le crisi sono un fenomeno oggetto di particolare monitoraggio, dato il quadro generale di incertezza.

Il report sulle crisi aziendali di Veneto lavoro con i dati aggiornati al 31 dicembre 2021 pubblicato la scorsa settimana indica che le crisi nel 2021 sono state 127, in aumento rispetto a 112 crisi del 2020, ma inferiori rispetto al 2019 (225). I lavoratori potenzialmente coinvolti nelle crisi annunciate lo scorso anno sono stati in Veneto 7.600 contro 8.600 del 2020 e 7.700 del 2019. “Nello stesso memento in cui una azienda si trovava in difficoltà, un’altra non trovava personale qualificato - ha spiegato Leonardo Beccati -, grazie a questa sinergia in pochi mesi decine di persone che si trovavano in cassa integrazione sono state riqualificate e sono state assunte immediatamente. È il caso della ex Bassano Grimeca, azienda da 750 dipendenti che stavano per essere licenziati. Oggi, grazie alla fiducia di chi ha investito, è diventata Tmb e ne conta oltre 900”. Il caso analizzato è quello di Socotherm, multinazionale controllata dalla canadese Shawcor Ltd, presente nel territorio nel comune di Adria che quasi un anno fa aveva annunciato la chiusura e che ora passerà sotto la gestione di Roberto Grigoli, dell’azienda Grimet. “In quasi 12 anni che vi lavoro, il sito di Adria non ha mai avuto futuro così positivo - ha affermato Jonathan Gibson, presidente dell’azienda -, dopo molte difficoltà ora il 90% dei dipendenti è stato ricollocato ed entro fine mese l’azienda avrà un nuovo proprietario”.

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