Cerca

IL LIBRO

Ripartire con sorriso, fiducia e cultura

Il libro post Coronavirus curato da Valentina Noce e Giuliano Ramazzina

Il sole dopo 2 anni di pandemia e la normalità del cambiamento

Valentina Noce e Giuliano Ramazzina durante la presentazione dell'opera

“Occorre ripensare alla cultura come ad un motore del welfare”

Al Salone del grano della Camera di commercio, ieri pomeriggio la presentazione del libro “Ecco il sol che ritorna, ecco sorride - La prossima normalità dopo la pandemia”, edito da Marcianum press, antologia a cura del giornalista Giuliano Ramazzina e dell’avvocato, e consigliere comunale Valentina Noce. Presenti anche voci il politologo Paolo Feltrin e Alberto Sinigaglia, giornalista e presidente del comitato scientifico della fondazione Cesare Pavese. L’incontro è stato moderato da Diego Crivellari, presidente del Consorzio universitario di Rovigo.

L’evento è stato introdotto da Gian Michele Gambato, vicepresidente della Camera di commercio di Venezia e Rovigo che ha riflettuto sui cambiamenti che stanno attanagliando la contemporaneità. A seguire è intervenuto il sindaco di Rovigo Edoardo Gaffeo che ha detto: “La parola cambiamento non è nulla di nuovo perché è la nostra storia”.

Cristiano Corazzari, assessore regionale alla cultura, ha riferito di come il Covid abbia dato modo di ripensare alle priorità della collettività. Ha preso poi la parola Enrico Ferrarese, presidente della Provincia, che ha sottolineato l’importanza degli enti locali in questi anni pandemici.

Giuliano Ramazzina ha detto: “Un saggio complesso quello che presentiamo. È stata la nostra risposta al Covid. Era una scommessa anche quella di creare un libro corale ed è la chiave dell’era post Covid”. Valentina Noce, che è anche vicepresidente del Teatro Stabile del Veneto, ha affermato: “Il centro è la cultura. Dobbiamo ripensare ad essa come ad un motore del welfare di una comunità. Ci siamo reinventati anche attraverso il digitale e siamo arrivati nelle case degli spettatori, anche giovani, con risultati eccezionali. È segno di un cambiamento di cui avevamo bisogno e che continuerà. La parola Humanitas deve essere al centro delle nostre azioni”.

Hanno chiuso l’incontro le riflessioni di Paolo Feltrin che ha parlato della crisi come rottura anche nel territorio. Altro intervento cruciale negli scorsi mesi, ha detto, è stato quello dell’Unione Europea. Infine Sinigaglia ha messo in evidenza due concetti: bellezza e lavoro. Un sole di speranza, dunque, che si apre dopo la pandemia, ma anche la comprensione di un cambiamento che dobbiamo accettare prendendo il meglio da esso anche negli eventi più drammatici.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400