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Economia

Imprese: ecco la ricetta per salvarsi dalla crisi

Esperti e specialisti a confronto in Camera di Commercio. E Legacoop spiega cosa succede quando i lavoratori prendono le redini.

Imprese: ecco la ricetta per salvarsi dalla crisi

L’incontro in Camera di Commercio sulla crisi d’impresa

Wbo (Workers buyout) come soluzione e potenzialità per salvare le imprese in crisi o in mancanza di successori: questo il focus del convegno, realizzato da Legacoop Veneto con il contributo della Camera di Commercio Venezia Rovigo, svoltosi ieri mattina nella sede di Piazza Garibaldi.

Dopo i saluti istituzionali portati da Alberto Capuzzo, direttore generale di Camera Servizi srl, con gli interventi di diversi responsabili e specialisti del settore, è stata offerta un’ampia panoramica sulla crisi delle imprese che, attraverso il ricambio generazionale e i Wbo, possono essere aiutate e salvate dal fallimento.

La sigla Wbo sta ad indicare tutte quelle imprese cooperative nelle quali, grazie all’avviamento offerto da Legacoop, i lavoratori stessi prendono in mano le redini dell’azienda garantendo così i posti di lavoro, la conservazione di competenze, capacità e il mantenimento del mercato.

Attraverso una fitta rete di sentinelle nel territorio, quali le associazioni sindacali, quelle di categoria-datoriali e la consulenza di professionisti, è possibile arrivare all’incremento di soluzioni sempre più conoscibili e perseguibili. Davanti alla crisi economica irreversibile o alla mancanza di una prospettiva di ricambio generazionale, queste risposte diventano fattibili dove sussistono la volontà dei lavoratori e la finanza. Legacoop, portando vari esempi di aziende già operanti nel settore, verifica i requisiti e propone questo modello anche alle medio-piccole aziende del territorio veneziano e polesano.

I dati presentati evidenziano che in Italia, dal 1989 al 2020 sono stati stimati 323 Wbo per oltre 10.000 lavoratori coinvolti con un tasso di sopravvivenza pari al 35%, dal 2003, quando è entrata in vigore la nuova legge Marcora, il tasso si è alzato al 75% portando a 1 su 7 il ritorno sull’investimento pubblico (per ogni euro, 7 di ritorno). Inquadrando, più da vicino, la situazione nel Veneto, 10 sono le esperienze seguite da Legacoop che generano 40 milioni di euro l’anno. Importanti eccellenze, come Kuni a Badia Polesine, Sportarredo Group a Gruaro, sono alcune di queste.

Luca Mori, del dipartimento politiche del lavoro Cisl Veneto, in rappresentanza anche di Cgil e Uil, ha commentato: “Legacoop e le associazioni sindacali hanno stretto, nello scorso febbraio, un protocollo d’intesa volto alla promozione comune dei Wbo. La volontà dei lavoratori è essenziale”.

Dopodiché, affrontando il tema dei mancati passaggi generazionali e la relativa crisi che ne consegue, sono intervenuti anche Catia Ventura, vicesegretaria Cna Padova Rovigo e il segretario di Confapi Veneto, Nicola Zanon. “La nostra scommessa - ha riferito Mirko Pizzolato, direttore Legacoop - è riuscire a coinvolgere la finanza in modo vincente, promuovendo la comprensione e una crescente disponibilità, così da spiegare meglio i meccanismi ad imprese, associazioni e lavoratori”.

Cooperazione, informazione e fattibilità sono i punti chiave che guidano anche le prossime progettualità: già sul tavolo di lavoro di Legacoop, sindacati e associazioni di categoria, lo studio di altre tre Wbo per il territorio regionale.

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