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la segnalazione

“Basta correre in viale Trieste”

Veronese del comitato residenti: “Velocità e buche: è pericoloso per tutti. E mancano 35 alberi”.

“Basta correre in viale Trieste”

Compaiono le buche, scompaiono le strisce pedonali

Dieci anni di criticità e problemi e poche, pochissime risposte dal Comune. Solo in questi ultimi giorni sembra essersi mosso qualcosa, dopo l’incontro di Massimo Veronese, referente del comitato dei residenti attivo da una decina d’anni, con l’amministrazione di palazzo Nodari.

A parlarne è lo stesso Veronese che da oltre 10 anni si è attivato per migliorare le condizioni in cui versa la strada. E qualche risultato, nel corso del tempo, lo ha pure ottenuto. Ma, appunto: è passato del tempo e, per esempio, l’asfaltatura che era stata realizzata 10 anni fa e neanche lungo tutti i 900 metri di viale ma solo dall’intersezione con largo Luccotti Fabbron all’incrocio con via Magro, ormai è da rifare. Oltre a nuovi asfalti, le richieste messe sul tavolo da Varonese riguardano la sistemazione della pista ciclabile adiacente la carreggiata, il controllo della velocità dei mezzi in transito, il rifacimento della segnaletica orizzontale sbiadita o, peggio, completamente cancellata, la sistemazione del verde con la piantumazione di nuovi alberi al posto degli attuali ceppi, rimasti lungo i margini come residui di piante che sono state abbattute o sono crollate a terra.

“A seguito delle mie segnalazioni - racconta Veronese - l’assessore ai Lavori pubblici Lorenzo Rizzato mi ha risposto dicendomi di conoscere il problema dell’alta velocità dei mezzi che transitano su viale Trieste e le criticità legate al decoro e pertanto mi avrebbe contattato. Alla fine mi ha fissato un appuntamento per giovedì pomeriggio a cui erano presenti, oltre all’assessore, anche David Nicoli presidente di Asm e due tecnici”. Durante la riunione “ho riproposto le solite tematiche - prosegue il residente - l’asfaltatura dell’intera strada, gli avvallamenti in corrispondenza del tracciato della rete fognatura che passa per lo più sotto la pista ciclabile”.

A proposito di quest’ultimo aspetto, Veronese spiega di aver consegnato all’amministrazione “la mappatura realizzata nel 2014 degli avvallamenti più critici del viale: ce ne sono una ventina tra l’incrocio con via Silvestri e l’innesto di via Umberto I. Nel 2014 erano stati effettuati tre scavi ed era stato rilevato che gli avvallamenti si trovano in corrispondenza di perdite in prossimità dei giunti delle condotte. Alcuni sono stati sistemati dall’allora Polesine Acque. Poi è stata buttata della sabbia, fatto uno strato di stabilizzato inerte di 50 centimetri e sopra l’asfalto. La mappatura è stata consegnata anche durante l’incontro di giovedì così l’amministrazione può vedere i punti rimasti critici”.

Per quanto riguarda la sistemazione della pista ciclabile, l’idea emersa durante la riunione è di installare un cordolo che separi la corsia per le bici dalla parte carrabile “così le auto non la userebbero più come parcheggio o come corsia di sorpasso - incalza Veronese - come invece avviene adesso”.

Infine, l’ultimo ma non meno importante tema è stato quello del verde pubblico lungo il viale: “Su 99 aceri che punteggiavano la strada nel 1992 - conclude il residente - ne mancano 35. Basta contare i ceppi che si trovano a ridosso del marciapiede. Si tratta di alberi morti o abbattuti, alberi che a causa dei lavori sono stati divelti. Mi è stato detto che Comune e Asm provvederanno alla ripiantumazione di 19 aceri. Perché solo 19, visto che ne mancano 35?.

Comunque durante l’inverno o, al massimo, entro febbraio le piante saranno messe a dimora e io farò il possibile perché si arrivi almeno a 30”.

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