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In Veneto 21mila aziende agricole in rosa: "Le nostre imprenditrici vanno valorizzate".

"Le sfide e i successi delle donne, un impegno verso un futuro più equo e sostenibile".

In Veneto 21mila aziende agricole in rosa: "Le nostre imprenditrici vanno valorizzate".

Le donne di Confagricoltura

In agricoltura, in Italia, il 31,5% delle aziende è condotto da donne, contribuendo per il 17,5% alla produzione nazionale. Il Veneto segue lo stesso trend: le imprese femminili in agricoltura sono 21.510, su 58.200 totali del settore. “Le donne più giovani stanno dando una svolta importante all’agricoltura nell’innovazione e nella tecnologia - sottolinea Chiara Dossi, presidente di Confagricoltura Donna Veneto e titolare di un’azienda cerealicola ad Adria - Le imprenditrici si distinguono per il loro livello di istruzione: due su tre sono laureate, mostrano una naturale inclinazione a investire nel digitale e nella sostenibilità ambientale. Spiccano, tra i comparti coniugati al femminile, l’agriturismo e le fattorie didattiche (complessivamente il 60% delle imprese). È cresciuta, negli ultimi dieci anni, in percentuale, la presenza femminile negli allevamenti zootecnici, superando il 43%, mentre nelle imprese floricole copre quasi il 52%”.

Ma Chiara Dossi ci tiene a rimarcare come l’8 marzo, più che una festa, sia un’opportunità per riflettere sui traguardi raggiunti e sulle sfide ancora presenti, specialmente in settori come l’agricoltura, dove sono ancora numerose le difficoltà legate allo squilibrio di genere. “La giornata delle donne deve essere un’occasione in più per promuovere un cambiamento culturale in un mondo, quello agricolo, tradizionalmente a prevalenza maschile - dice -. Nonostante i progressi compiuti, ancora oggi le donne incontrano ostacoli nel loro percorso sociale e professionale: difficoltà di accesso al credito, poca attenzione alla formazione e, in generale, stereotipi e pregiudizi che limitano le opportunità e la fiducia delle donne nel settore, influenzando negativamente la percezione delle loro capacità e competenze”.

Conclude la presidente: “È necessario affrontare le questioni ancora aperte superando queste criticità, non solo nel nostro settore. Valorizzare l’impegno delle donne imprenditrici, sia nel lavoro che nella vita familiare, è essenziale perché le donne gestiscono anche la cura della famiglia, nella quale sono il punto di riferimento. Chiediamo dunque aiuti specifici, anche a livello europeo, ed una maggiore attenzione da parte del Governo. Rinnoviamo, infine, l’appello alle istituzioni, alle aziende e ai cittadini a unirsi in questa riflessione e a lavorare insieme per incentivare politiche inclusive e di sostegno che possano colmare il divario di genere, creare un ambiente di lavoro più inclusivo e rispettoso per il mondo femminile”.

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