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Malattie cardiovascolari: la prevenzione è la vera priorità

Il primario Stefano Cuppini ha spiegato i segreti dell’angiologia ai soci di 50&Più.

Malattie cardiovascolari: la prevenzione è la vera priorità

I relatori dell’incontro di 50&Più

Concluso il ciclo di incontri sulla salute organizzato dalla associazione 50&Più di Rovigo, in collaborazione con Confcommercio della provincia di Rovigo, con l’ultimo appuntamento che ha visto la partecipazione del primario di angiologia dell’Ulss 5 Polesana, Stefano Cuppini. Il medico Stefano Cuppini, con alta specialità in angiologia, si è occupato di circolazione del sangue, stenosi, trombosi dei vasi, e anche vasculiti, ovvero l’infiammazione della parete dei vasi. La prima cosa da capire, ha spiegato, è la differenza tra arteria e vena: la prima ha una parete muscolare che si contrae insieme al battito cardiaco, la vena, invece, non ha parete muscolare. Arteriopatia ed arteriosclerosi sono le patologie più significative, la cosa più importante sono i sintomi e l’obiettività di una visita. Una buona anamnesi ed un accurato esame obiettivo sono sufficienti nel 90% dei casi. L’esperto ha spiegato che i sintomi si manifestano con stenosi dei vasi a partire dal 50%, motivo per cui la prevenzione è fondamentale.

E’ stato specificato che i principali fattori di rischio per le arteriopatie sono il fumo, il diabete, l’ipertensione, i valori del colesterolo “cattivo”. Il tasso di mortalità per arterie ostruite, benché siano migliorate le tecniche per risolvere le ischemie critiche per ripristinare la circolazione e l’ossigenazione, rimane comunque molto alto ad 1-5 anni.

Massima attenzione per i pazienti diabetici, soprattutto al piede con lesioni, che devono essere trattate subito per scongiurare che l’infezione possa diventare sepsi (amputazione) o addirittura setticemia, mortale nel giro di pochissimi giorni.

E’ stato ribadito che le prescrizioni del medico sono sempre quelle di un corretto stile di vita, esami del sangue con emocromo, colesterolo, glicemia, da ripetere su base regolare per scongiurare i principali fattori di rischio. E che dove non arrivano i farmaci si deve intervenire in sala operatoria con varie tecniche ed angioplastiche.

Se dalle arteriopatie si passa alle problematiche del circolo venoso, la flebite o la trombosi venosa profonda sono le patologie più significative. La seconda è molto pericolosa perché il trombo può muoversi verso il cuore o i polmoni, evolvendo verso l’embolia polmonare, potenzialmente fatale. Se l’arteriopatia è una problematica progressiva, la trombosi venosa può diventare un episodio acuto senza preavviso.

La raccomandazione per tutti è quella di non sottovalutare mai i sintomi. “L’angiologia di Rovigo è di alto livello - ha concluso Francesco Mollo - e questa specialità è la dimostrazione dell’importanza della anamnesi e della visita clinica nell’approccio al paziente. Siamo di fronte ad un caso di supremazia del medico rispetto alla tecnologia in medicina. Una volta individuata la necessità di cura, diventa fondamentale il rapporto con il paziente per fargli capire la necessità della aderenza terapeutica prescritta, e non sempre è facile essere costanti e coerenti nel prendere trattamenti in condizioni di apparente benessere”. ha ricordato Mollo.


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