VOCE
10.03.2023 - 09:45
Tra i servizi digitali accessibili da web e da mobile più importanti e utili vi sono senza dubbio quelli di home banking, che permettono di svolgere operazioni bancarie online senza accedere allo sportello fisico. Ormai implementato da tutti gli istituti bancari e non soltanto dalle banche 100% digitali, l'e-banking viene incontro a diverse esigenze dei consumatori, il cui numero tuttavia, almeno nel nostro Paese, ancora non decolla: questo almeno quanto emerge da un'indagine Eurostat, che ci restituisce un'immagine dell'Italia ancora troppo arretrata da questo punto di vista rispetto al resto del continente. Vediamo dunque qual è il punto della situazione e quali sono i motivi di questo gap.
Con l'espressione home banking o e-banking si fa riferimento a tutti quei servizi bancari online che permettono di operare su un conto corrente senza doversi recare in filiale. Inizialmente limitati a poche operazioni, come consultazione del saldo ed emissione di bonifici, col tempo i servizi di home banking si sono notevolmente evoluti includendo molte altre opzioni, come il pagamento di F24 e bollettini, l'acquisto di ricariche telefoniche e persino la richiesta di mutui e finanziamenti, limitando di molto i casi in cui è necessario raggiungere fisicamente lo sportello.
L'utilità dell'e-banking è evidente: poter sfruttare la connessione internet per operare in autonomia significa risparmiare tempo e denaro, evitare file e non essere vincolati agli orari di apertura della banca, tutti vantaggi che dovrebbero invogliare consumatori di ogni tipologia ed età a virare verso questa nuova modalità di accesso ai servizi. Eppure, stando a ciò che emerge dalle statistiche, nonostante l'aumento di utenti che si servono dell'home banking, il nostro Paese è ancora molto indietro rispetto alle altre nazioni europee: quella propensione al digitale che ha fatto schizzare in alto i numeri legati all'intrattenimento in streaming, all'e-commerce e alle piattaforme di casino non trova infatti pari riscontro nel campo bancario. Così, mentre si espandono a macchia d'olio lo streaming e le sale gioco, non solo per prendere parte ai diversi svaghi ma anche imparare il funzionamento dei numeri della roulette e le regole degli altri giochi, più lenta è la crescita dei servizi bancari online.
La situazione dell'e-banking in Italia e in Europa è ben sintetizzata dall'Eurostat, che in una sua recente statistica ha evidenziato la netta disparità dal punto di vista della maturità digitale tra i vari Paesi. Nonostante una diffusa accelerazione nell'uso delle nuove tecnologie, infatti, gli italiani non sembrano ancora fidarsi del tutto dei servizi bancari online e mostrano percentuali di utilizzo degli stessi molto più basse che in altre aree del continente.
In particolare, il nostro Paese si ferma al 45% per popolazione complessiva che predilige l'e-banking ai servizi tradizionali, ben al di sotto del 58% di media europea e alle percentuali altissime dei Paesi nord europei, come Danimarca, Finlandia e Olanda che superano addirittura il 90%. Numeri top anche per Svezia, Estonia e Lettonia oltre l'80%, mentre poco più giù si collocano Irlanda, Belgio e Repubblica Ceca. Meglio di noi fanno anche la Francia con il 72%, la Spagna al 65% e la Germania al 50%, mentre le uniche nazioni sotto l'Italia sono Turchia al 46%, Grecia al 42% e l'accoppiata Bulgaria-Romania al 15%.
In dieci anni (2012-2022), la percentuale italiana è peraltro passata dal 21% al 45%, quindi più che raddoppiando il suo valore, ma ciò non basta a tenerci in scia delle altre economie continentali, dove evidentemente l'importanza del digitale è molto più sentita che da noi. Ciò è dovuto a fattori socio-culturali in primis, dal momento che in Italia le competenze digitali sono purtroppo ancora al di sotto della media europea, ma anche a una sfiducia di fondo che non permette di avvicinare adeguatamente le parti. Per superare questo gap sarà dunque importante lavorare su più punti e in particolare sulla sicurezza dei servizi online, bancari e non, sulla diffusione di una maggiore conoscenza del tema e sulle infrastrutture, fondamentali affinché tutti possano accedere allo stesso modo al web e alle sue innumerevoli opportunità.
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