Cerca

VISIONI

Fantozzi e i sui antagonisti

Fantozzi e i sui antagonisti

Lettera di Giacomo Leopardi a Giovanni Galvani, Firenze 26 maggio 1831 (Accademia dei Concordi)

“Ma questo ‘Fantozzi’ alla fine chi è?” chiesero a Paolo Villaggio in una intervista del 1975 al ‘Correre della Sera’. La risposta di Villaggio fu lapidaria: “E’ uno che cerca di essere uguale a tutti. Uno che costruisce il piedistallo della propria degradazione”. Fantozzi, in effetti, rappresenta meravigliosamente un tipo di italiano: quello goffo, vittima di umiliazioni e soprusi, incapace di reagire, ma che, paradossalmente, sembra quasi trovare una certa rassegnata felicità nel suo ruolo di subalterno.

In I mostri (1963) di Dino Risi e in I nuovi mostri (1977), opera collettiva di Risi, Mario Monicelli ed Ettore Scola, vediamo altre incarnazioni della “tipicità” italiana. Sono gli opposti di Fantozzi, i suoi antagonisti: l'arrogante senza giustificazione; il meschino che con il suo effimero potere schiaccia il merito che lo inquieta; colui che appena indossa una divisa — di qualsiasi tipo — si sente onnipotente; l’uomo disposto a tutto pur di diventare presidente del circolo di briscola nel bar del quartiere; quello che, non sapendo nulla, parla di tutto solo perché "siamo in democrazia", quello che calpesta gli altri pur di fare del bene a se stesso.

Insomma tutti

“Quelli che cantano dentro nei dischi perché ci hanno i figli da mantenere, oh yeh Quelli che da tre anni fanno un lavoro d'equipe Convinti d'essere stati assunti da un'altra ditta, oh yeh Quelli che fanno un mestiere come un altro Quelli che accendono un cero alla Madonna perché hanno il nipote che sta morendo, oh yeh

Quelli che di mestiere ti spengono il cero, oh yeh, no Quelli che Mussolini è dentro di noi, oh yeh Quelli che votano a destra perché Almirante sparla bene, oh yeh Quelli che votano a destra perché hanno paura dei ladri, oh yeh

Quelli che votano scheda bianca per non sporcare, oh yeh Quelli che non si sono mai occupati di politica, oh yeh Quelli che vomitano, oh yeh, no, no, ne, yeh Quelli che tengono al re

Quelli che tengono al Milan, oh yeh Quelli che non tengono il vino, oh yeh Quelli che non ci risultano, oh yeh, no yeh Quelli che credono che Gesù Bambino sia Babbo Natale da giovane, oh yeh

Quelli che la notte di Natale scappano con l'amante Dopo aver rubato il panettone ai bambini, oh yeh Intesi come figli, oh yeh Quelli che fanno l'amore in piedi convinti di essere in un pied-à-terre, oh yeh. …”

(da “Quelli che”, Enzo Jannacci 1977)

 

Giovanni Boniolo
Curatore di “Visioni & Altre Narrazioni”

Clicca qui o sull'immagine per scaricare l'inserto

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400