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Il pilone di Rovigo in Azzurro. Nicola Quaglio: "Non ci volevo credere!"

L'intervista

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Nicola Quaglio ora con la maglia del Benetton

Un rodigino in rampa di lancio per il grande rugby. 25 anni e sulle sue spalle il peso della mischia. Nicola Quaglio racconta la convocazione azzurra.
Studiare le mosse di Eben Etzebeth, Tendai Mtawarira, per contrastarli, non è da tutti. Però, è quello che sta succedendo a un giovane di 25 anni nato e cresciuto a Rovigo, con il rugby nel sangue, con lo scudetto più sofferto cucito sul petto e alla sua prima stagione nel Treviso.


Un giovane, Nicola Quaglio che era un po’ sconfortato dal fatto che, quando avrebbe avuto l’occasione di andare in Nazionale, un infortunio allo zigomo lo ha bloccato. Ma queste cose alla fine, come le migliori che capitano nella vita, arrivano quando meno te l’aspetti. E non è vero che i treni passano una volta sola.


Così capita che una domenica mattina, mentre stai preparando la borsa per l’ultimo allenamento, e mentre fai mente locale per ricordare se hai messo tutto nel borsone, ti squilla il telefonino. E dall’altra parte dello smartphone c’è la voce che sogni di sentire da anni, da quando sei piccolo e gli allenatori hanno visto in te un talento. Una voce che ti dice: “Dai preparati la valigia, vieni a Roma”. E Nicola, quella valigia, ce l’aveva già pronta.



Partiamo dall’inizio. Un bel giorno ricevi una telefonata...

“La convocazione in nazionale è arrivata un po’ inaspettata perché mi hanno chiamato di domenica mattina, era il team manager della nazionale, ero a casa e mi stavo preparando per l’ultimo allenamento. Era Troiani, mi ha detto: vieni a Roma perché ho un ragazzo che non sta tanto bene. Lì per lì era un sogno, una frase detta: è quello per cui lavoro come un dannato da anni, per cui ho sempre lavorato. Anche perché nel momento in cui avrei potuto accedere ho avuto quell’infortunio allo zigomo e mi ero un po’ buttato giù di morale. Ora sono felice. Molto felice”.



L'intervista sulla Voce di Rovigo di giovedì 17 novembre.
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