La solidarietà fa gol al Gabrielli

La solidarietà fa gol al Gabrielli. Lo stadio di Rovigo venerdì ha ospitato la partita “Un calcio all’indifferenza”, nata dalla collaborazione tra la Uisp Rovigo e la cooperativa Porto Alegre.  Alle 18.30 è iniziata questa sfida che ha visto confrontarsi la squadra dei richiedenti asilo contro alcuni rappresentanti dell'ordine degli avvocati e dei commercialisti, per lo più giovani professionisti. È stata sicuramente una bella sfida con i ragazzi di Francesco Verza che si sono imposti per 3 -0 sulla rappresentativa degli avvocati e commercialisti. I gol sono arrivati al 15’ del primo tempo con Bundà, al 40’ del secondo tempo Omar Ba e due minuti dopo ha siglato la terza rete Gambo.  Direttore di gara della partita è stato i Dario Bellucco di Rovigo Uisp.

All’evento erano presenti anche tre ospiti d’onore: il tecnico della Rugby Rovigo Delta Umberto Casellato, l’ex calciatore con più di 200 presenza in Serie A Valeriano Fiorin e l’allenatore del Crespino Guarda Veneta Nicola Tosini.  E’ stato simpatico vedere i tre a bordo campo a dare direttive, in particolare Casellato, in un’insolita vesta da “mister” calcistico.

“Siamo contenti di essere qui ancora una volta a giocare una bella partita per promuovere l’inclusione e l’accoglienza - dichiara il presidente della Uisp della provincia di Rovigo Angelo Mafione - Non posso che ringraziare tutti gli organizzatori: questa è la seconda edizione del match, ma sono vent’anni che questo progetto va avanti”. Dopo la partita prende la parola anche la presidente provinciale di Legambiente Giulia Bacchiega, organizzatrice del terzo tempo: “Questo è un momento per stare tutti assieme, per divertirci e conoscerci, per coronare una bella giornata di condivisione reciproca”. Infine interviene anche il presidente provinciale dell’ordine degli avvocati, il neo eletto Enrico Bertone: “Grazie per l’invito e soprattutto per questa partita veramente ben riuscita, che è servita a dare un messaggio di solidarietà e uguaglianza; speriamo il prossimo anno di essere ancora più competitivi”.