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Ok parziale dalla federazione ai Bersaglieri. Sì agli stranieri, ma in campo solo in tre

La Rugby Rovigo, dunque, potrà tesserare tutti e quattro i sudafricani in rosa: Momberg, Swanepoel, Mtyanda e Greef

Ok parziale dalla federazione ai Bersaglieri. Sì agli stranieri, ma in campo solo in tre

Ok al tesseramento di quattro stranieri, ma solo tre alla volta potranno entrare nella distinta di gara. Il consiglio federale della Fir ha accolto solo parzialmente la richiesta della Rugby Rovigo (supportata dal Valorugby Emilia) di derogare a quanto previsto per l’utilizzo di giocatori non italiani per la prossima stagione.

Il consiglio federale, infatti, ha confermato quanto previsto dalle regole vigenti accordando però “la possibilità - si legge in una nota - per tutte le società del massimo campionato, transitoriamente e per la sola stagione 2020/21, di concedere quattro permessi di soggiorno per atleti di formazione non italiana, fermo il limite massimo di tre di essi a lista gara”. La Rugby Rovigo, dunque, potrà tesserare tutti e quattro i sudafricani in rosa: Momberg, Swanepoel, Mtyanda e Greef.

L’organo di governo del rugby italiano ha confermato la volontà, anche per il futuro, “di proseguire nel processo di tutela e valorizzazione degli atleti formati dal movimento, anche quale misura di cautela e contingentamento delle risorse in virtù del contesto storico attuale”.

Intanto, nella stessa seduta sono state proposte tre possibili pianificazioni per lo svolgimento del prossimo campionato. 26 settembre, 7 novembre e addirittura 9 gennaio sono le tre date di partenza possibile: in ogni caso, finale fissata al 30 maggio prossimo.

Nella prima ipotesi, si partirebbe con la Coppa Italia il 26 gennaio, articolata in gironi da tre squadre, semifinali di andata e ritorno e finale per un totale di sei giornate; il campionato si svolgerebbe invece con la consueta formula, con girone unico all’italiana con partite di andata e ritorno, semifinali di andata e ritorno e finale, per un totale di venticinque giornate.

Se la data d’inizio dovesse slittare al 7 novembre, sarebbe invece annullata la Coppa Italia e si disputerebbe il solo campionato con la consueta formula. Rinviando ogni attività al 2021, invece, niente Coppa Italia e campionato su due gironi da sei squadre, e partite di andata e ritorno tra le componenti dello stesso girone e di sola andata con le componenti del girone opposto, con semifinali di andata e ritorno e finale per un totale di 19 giornate.

Potranno essere previste norme transitorie da adottare in caso di positività al Covid-19 in una o più squadre, che possano rendere necessario il ricorso alla quarantena e la disputa di posticipi o recuperi. Per quanto attiene la pianificazione dei campionati di Serie A e Serie B, una serie di proposte di pianificazione, con date di inizio provvisorie al 18 ottobre o 6 dicembre (29 novembre per la Serie B), saranno discusse nuovamente dal consiglio nel corso della prossima riunione, in considerazione del numero delle squadre che effettueranno l’iscrizione ai campionati e delle norme governative in tema di contenimento e gestione della pandemia.

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