VOCE
SERIE D
23.10.2021 - 11:29
“Ammenda di 2mila euro ed una gara a porte chiuse al Delta Calcio Porto Tolle per avere propri sostenitori rivolto reiterate espressioni implicanti discriminazione per motivi di razza all’indirizzo di un calciatore avversario”. Mano pesante quella del giudice sportivo della Lega nazionale dilettanti a carico del Delta Porto Tolle in relazione alla gara disputata domenica scorsa al “Cavallari”.
Ma la società di patron Visentini ha voluto prendere posizione sui fatti accaduti ed è intervenuta per dire la sua. “In merito alla sanzione comminata dal giudice sportivo in occasione della gara di domenica contro la società Arzignano, di euro 2mila ed una gara a porte chiuse Delta Calcio Porto tolle, ‘Per avere propri sostenitori rivolto reiterate espressioni implicanti discriminazione per motivi di razza all'indirizzo di un calciatore avversario’ - si legge nel comunicato pubblicato sul profilo Facebook della società biancazzurra - la nostra società condanna questi comportamenti con massima fermezza da sempre. Occorre però fare qualche precisazione”.
“Domenica nessun coro o altra manifestazione di odio è stata sentita o vista dalla nostra società e dalle Forze dell’ordine presenti allo stadio, l’arbitro non ha mai sospeso il gioco per aver udito frasi discriminatorie e tantomeno ci sono state segnalazioni da parte dell’assistente posizionato proprio sotto la tribuna - continua la nota - Appare evidente che se qualcosa è successo è stato probabilmente percepito dall’Osservatore Aia presente in tribuna. A questo punto ci si chiede perché, proprio al fine di combattere questo tipo di comportamenti scorretti ed incivili, non sia stata avvertita la società o le forze dell’ordine in modo da identificare il colpevole o i colpevoli”.
“Allo stadio domenica in tribuna coperta c’erano tifosi di tutte e due le formazioni e in entrambe le squadre militano giocatori di altre nazionalità - si aggiunge - La nostra società chiede maggiore collaborazione dagli ‘addetti ai lavori’ presenti in tribuna perché il fine rimane quello di educare, segnalando e sanzionando, le persone singole e non certamente infangare tutta una tifoseria che da sempre ha avuto comportamenti rispettosi e una società che ha sempre condannato questi comportamenti”.
“La società sta valutando il reclamo, anche se risulta improponibile verso le squalifiche del campo non superiori ad una giornata”, conclude il comunicato.
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