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L'ALLARME

"Disparità pesanti tra società sportive: gravi danni"

L'accusa lanciata da Giacomo Labarbuta, di Asi

"Disparità pesanti tra società sportive: gravi danni"

Labarbuta interviene sul trattamento degli enti di promozione sportiva. Nei giorni scorsi, il rodigino Giacomo Labarbuta, vicepresidente nazionale dell’ente di promozione sportiva Asi, in linea e a sostegno con quanto recentemente uscito in un comunicato sottoscritto da tutti i presidenti delle associazioni riconosciute a livello nazionale, è intervenuto per sottolineare la disparità di trattamento nei confronti delle società sportive affiliate agli enti di promozione sportiva.

“In pratica - spiega Labarbuta - non ci viene riconosciuta la stessa dignità delle federazioni sportive. Chiediamo che il sottosegretario allo Sport Vezzali metta la parola fine a questa discriminazione. È ora di finirla di non riconoscere il ruolo primario che hanno gli enti nel panorama sportivo italiano. Siamo molto arrabbiati”.

In pratica, gli enti denunciano “l’ennesima disparità di trattamento” riservata dal governo alle società affiliate Asd e Ssd. “Il Dipartimento per lo sport ha pubblicato le modalità e i termini, definiti con il Dpcm del 30 giugno 2022, per la presentazione delle istanze per il contributo a fondo perduto in favore delle associazioni e società sportive che abbiano per oggetto sociale la gestione di impianti sportivi, per l’importo complessivo di 53 euro milioni - si legge nel comunicato - Un aiuto concreto e apprezzato se non fosse per l’ormai abituale differenza di trattamento riservata agli enti di promozione sportiva rispetto alle federazioni, che peraltro accedono anche ai contributi per la promozione sportiva pur, molte di loro, rifiutando le convenzioni con gli Eps".

"Una disparità di trattamento evidente della quale chiediamo spiegazione alla Sottosegretaria Valentina Vezzali e che ci rammarica perché è solo l’ultima di una già lunga lista di ingiustizie da noi subite. A marzo 2021 venivamo colpiti attraverso il divieto di poter organizzare le proprie attività nelle zone rosse d’Italia, mentre le Fsn potevano – continuano - poi un anno dopo è stata la volta dell’esclusione degli enti di promozione sportiva dal Pnrr per le infrastrutture e ora questo".

"Non da ultimo, la considerazione che le associazioni e società sportive dovrebbero, in pieno agosto, reperire asseverazioni e dichiarazioni da professionisti qualificati e attivare le procedure con gli Organismi Sportivi. E ’il momento di dire basta, esigiamo rispetto e pari trattamento in quanto dall’inizio della pandemia siamo stati il collante tra le società sportive e le istituzioni”.

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