Cerca

l’intervista

“Adesso punto a quota 500 gol”

Il bomber Matteo Trombin ha superato le 400 reti in carriera e non vuole fermarsi qui

“Adesso punto a quota 500 gol”

Saranno D e Terza categoria, nel weekend, ad inaugurare il 2023 calcistico polesano. Se nella massima categoria dei dilettanti è già tempo di campionato, con la prima giornata del ritorno, nell’ultimo gradino dei campionati Figc andrà in scena la Coppa Polesine, con i quarti di finale e 4 gare ad eliminazione diretta.

Una di queste, Porto Tolle 2010-Baricetta, regalerà tra i campioni d’inverno la presenza dell’uomo copertina della categoria, nonché del bomber polesano numero uno: Matteo Trombin, 39 anni ad agosto, capocannoniere con 18 reti e capace nelle scorse settimane di agganciare (e poi superare) la quota “monstre” di 400 gol sfornati (lui che di professione fa il fornaio). “380 dei quali dentro l’area di rigore”.

Trombin, cos’ha provato dopo questo incredibile traguardo? 404 volte in gol, per la precisione, in 21 anni di carriera...

“Una grande soddisfazione, che mi dà motivazioni per continuare a giocare. I numeri, dopotutto, non mentono. Fisicamente sto bene e non penso a smettere. Anzi, scherzando ma non troppo, ho puntato ai 500 gol. Sarà difficile, ma non mi pongo limiti”.

Del resto il progetto Porto Tolle, che ha sposato la scorsa estate dopo la promozione in Prima col Polesine Camerini, è ambizioso.

“Già, puntiamo in fretta a raggiungere la Prima. Ho scelto Porto Tolle assieme al tecnico Piombo, col quale gioco ormai da anni, e al nostro gruppo storico. Anche in virtù di dirigenti competenti, come il presidente Carnacina e il ds Marangon”.

Siete primi, imbattuti, con 35 punti in 13 gare e ai quarti di coppa. E da domenica 15 gennaio lascerete il “Brunetti” per il “Cavallari”, lo storico stadio del Delta.

"In campionato credo che ce la giocheremo con l'Arianese, sarà importante avere meno passi falsi possibili. Ma anche il Baricetta, che sfideremo in Coppa, è una buona squadra. Molti puntano sulla corsa, mentre noi facciamo leva sull'esperienza. Dopotutto il calcio in cui sono cresciuto era più tecnico, meno basato sul fisico”.

Ciò non le ha impedito di segnare valanghe di gol in tante squadre: Chioggia-Sottomarina, Porto Viro, Scardovari, Tagliolese, Cavarzere, Boara Pisani e Mesola, prima di Camerini e Porto Tolle. Cosa le è mancato per il salto di qualità?

“Nel 2004-05, in Promozione con lo Scardovari, feci 27 gol in 30 partite. Ma poco dopo mi ruppi il ginocchio: 11 mesi di stop. E cominciai a fare il fornaio, un lavoro duro che impedisce di allenarsi di pomeriggio, come richiesto in categorie superiori. Così il treno buono passò e mi accontentai”.

Il suo gol più importante?

“L'1-0 nello spareggio playoff col Mesola nel 2019, che ci regalò la Promozione”.

Il difensore più forte mai incontrato?

“Cotroneo della Villanovese era molto ostico. Ma il ‘peggiore’, in senso buono, è stato il mio amico Edoardo Biondi”.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400