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CALCIO PORTO VIRO

“Ci serve un campo all’altezza”

La formazione gialloblù ha chiuso il 2022 da imbattuta e punta in alto per il finale di stagione

“Ci serve un campo all’altezza”

Ha chiuso l’andata da imbattuto e soprattutto da primo in classifica, anche se deve spartirsi i 25 punti assieme alla Villafranchese. Il difficile direbbe qualcuno viene adesso, ma il direttore sportivo Luciano Vianello confessa che di fame (di vittorie) il suo Porto Viro ne ha ancora abbastanza.

Difficile proseguire a fari spenti dopo una prima parte del genere, giusto?

“Mah, in effetti mi aspetto un cammino come quello dell’andata. Credo che la squadra abbia dimostrato di possedere tutte le carte in regola per stare nelle zone alte. Senza però bisogno di parlare di vincere il campionato e per due motivi. Il primo è perché il calcio è strambo, il secondo perché in questa ripresa troveremo degli avversari letteralmente rivoluzionati. Vedi ad esempio proprio il Monselice, che andremo subito ad incontrare”.

Cambiamenti che però non hanno riguardato il Porto Viro, caro Vianello…

“Ne ho parlato con Pino Augusti e gli ho detto che anche noi, in un certo modo, abbiamo operato sul mercato. Penso infatti ad Andrea Birolo e a Matteo Ballarin; due giocatori che finora hanno giocato pochissimo, per via degli infortuni. Sono loro i nostri acquisti”.

Guardando al calendario un avvio subito a muso duro, visto che delle prime cinque partite quattro saranno in trasferta. Preoccupato?

“Potrebbero esserci delle difficoltà, però finora non ne abbiamo risentito. Sarà perché noi giochiamo sempre alla stessa maniera, sia in casa che fuori. Contro quelle che si sbilanciano sappiamo fare male, invece abbiamo fatto fatica con quelli che pensano solo a chiudersi”.

Chi dovrà temere in questo ritorno il Porto Viro?

“Non escludo nessuno. Non so come si sia mossa la Villafrachese nel mercato di riparazione, ma le prime 4-5 le tengo tutte in considerazione con una menzione speciale per il Monselice, vista la sua mini-rivoluzione”.

Le delusioni di Luciano Vianello chi sono state invece?

“Nessuno ha fatto veramente flop. Certo, il Monselice avrebbe dovuto ammazzare il campionato, dal Limena mi aspettavo di più e visto che i numeri hanno la loro importanza, dico che per quanto riguarda la Villafranchese quattro partite perse su 13 sono tante”.

E le sorprese?

“Facile. Scardovari e Loreo. Entrambe protagoniste di un’andata in cui hanno meravigliato un po’ tutti. Vuol dire che le società hanno saputo lavorare bene. Però adesso non saranno più una novità e anche loro dovranno sbagliare il meno possibile”.

Un club che vuole pensare in grande deve essere accompagnato da strutture all’altezza. Un campo d’allenamento è diventato indispensabile per preservare un “Tonino Scabin” in apnea, giusto Vianello?

“Abbiamo finalmente una società che crede nel settore giovanile e i risultati li stiamo già vedendo, con l’inserimento dei ragazzi della Juniores nella prima squadra. Ma per svilupparlo sempre di più abbiamo bisogno di un altro terreno. Attualmente tra partite ed allenamenti sul campo di via Piave giostrano tre squadre, tartassandolo inevitabilmente. E se si vuole restare su certe categorie, giocare su un campo praticabile diventa obbligatorio”.

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