VOCE
CALCIO
29.07.2023 - 10:24
Fino alla soglia dei 30 anni Giacomo Marangon, uno dei talenti calcistici più fulgidi prodotti dal Polesine negli ultimi decenni, non aveva mai voluto abbandonare il suo Delta, vissuto in modo totalizzante tra Delta Porto Tolle e Adriese (fatta eccezione per un’annata a Chioggia prima della pandemia).
Tanto da aver rifiutato in gioventù le più importanti platee calcistiche, vedi Juventus e Inter, senza dimenticare negli anni le proposte arrivate dalle varie Triestina, Spal, Cremonese e altre ancora, per restare nella sua terra e accanto alla sua famiglia e agli amici. Una storia ben nota quella di Giacomo, anche a livello nazionale. Ma da ormai due anni Marangon (da poco diventato 31enne) ha cambiato verso, prendendo gusto nel tuffarsi in nuove esperienze “forestiere”.
Magari non del livello di quelle respinte in passato, ma ugualmente prestigiose. Così, dopo l’addio (definitivo?) al Polesine e all’Adriese nell’estate 2021 in direzione lago di Garda sul versante lombardo (Desenzano Calvina), per raggiungere il suo “mentore” Michele Florindo (che se lo sarebbe preso pure quest’anno al Treviso), e una stagione in Emilia-Romagna (Ravenna), il golden boy di Porto Tolle andrà a dipingere calcio in Toscana, nella terra del Rinascimento.
E più precisamente a Prato, una nobile decaduta precipitata tra i dilettanti dopo una vita in C, categoria che Marangon ha appena fatto in tempo ad assaggiare con il “suo” Delta nel 2013-14 (allora si parlava di Lega Pro Seconda Divisione). L’anno prima Giacomo trascinò i biancazzurri alla storica vittoria del campionato di D: un successo che, negli anni successivi, non è più riuscito a replicare, sfiorato specialmente nel 2018-19 con la maglia dell’Adriese. Probabilmente la sua migliore annata della carriera, almeno quanto al girone d’andata, quando mise a ferro e fuoco qualsiasi difesa avversaria siglando in media un gol a partita.
Ecco, la sua classe e la sua inventiva, unite a una grande facilità di dribbling e ad un tiro da fuori al fulmicotone, rappresentano le prerogative di uno di quei rari giocatori ancora capaci di emozionare e per questo tanto amati dai tifosi, per i quali vale la pena pagare il prezzo del biglietto. Sui social, infatti, il suo arrivo a Prato, strappato dal nuovo ds Riccardo Bolzan (trevigiano di Motta di Livenza), è stato accolto trionfalmente dai caldi tifosi biancoblù, che sperano di riassaporare il professionismo a distanza di 5 anni dalla retrocessione. Nel Prato di mister Brando, peraltro, Marangon troverà pure un fresco ex granata: il centrocampista Davide Gemignani.
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