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Il primo trofeo non si scorda mai

Il day after in casa Borsea è idilliaco dopo la vittoria nella finale contro la schiacciasassi Ficarolese

Il primo trofeo non si scorda mai

Dalla dolce serata di giovedì Borsea è letteralmente in festa. Per la popolosa frazione di Rovigo è troppo grande la gioia di aver visto la propria squadra di calcio alzare meritatamente al cielo di Villanova del Ghebbo il primo storico trofeo, la Coppa Polesine di Terza categoria, dopo aver inflitto il primo ko stagionale agli imbattibili della Ficarolese.

Merito di una prova maschia e gagliarda di alcuni interpreti che si sono resi protagonisti non solo durante la finale, ma anche nel corso di tutta la stagione. Uno di questi è il classe 2002 Simone Beretta, il “Francesco Totti” del club gialloblù, che come l'eterno capitano della Roma, di cui il giovane centrocampista è tifosissimo, ha vestito la maglia del Borsea da quando ha iniziato a tirare i primi calci ad un pallone.

Normale che l'emozione per lui valga doppio: “Non ho parole per quello che siamo riusciti a fare - spiega Beretta - In primis sono felice per la società, che nonostante i pochi anni di vita ha già assaporato il gusto di vincere nel 2022 una finale playoff, grazie soprattutto al lavoro di un grande allenatore come Luca Bergo, a cui sarò sempre legato, e di avere ora un trofeo in bacheca. Per i ragazzi come me cresciuti a pane e Borsea è una soddisfazione enorme vedere i progressi del nostro club nel corso degli ultimi anni. Poi non posso che ringraziare i miei compagni e mister Tamascelli, che in questa stagione ci sta dando le giuste dritte per risalire prontamente in Seconda categoria, da cui siamo retrocessi la scorsa annata e in cui vogliamo adesso approdare come ultimo obiettivo stagionale”.

Chi sicuramente troverà il suo nome inciso per sempre nella storia del Borsea è il mattatore del match, il bomber 22enne Francesco Daddato, giunto al nono gol in stagione in appena quattro mesi dal suo ritorno dal Duomo, che rivela: “Non so descrivere la sensazione di aver deciso la mia prima finale di sempre, giocata con una cornice di pubblico come quella presente a Villanova e con una tensione mai provata. Sicuramente la consapevolezza di aver prevalso meritatamente sulla Ficarolese capolista spingerà me e i miei compagni a centrare i playoff, poi chissà...”

Chiosa finale su un altro veterano della società di Viale dell'Artigianato, il polivalente Michael Favaro,giovedì sera assente per infortunio e quindi nelle vesti di capo ultrà, che con tutta onestà riassume i “sobri” festeggiamenti nel post partita in tre parole: “Fiumi di birra!”. A dimostrazione di quanto sia stata sentita la fatica nelle gambe dei neocampioni di coppa.

Il Borsea ha dedicato il trofeo a Filippo Bragiato.

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