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Thiago Motta, un rodigino d'adozione

Thiago Motta, un rodigino d'adozione

È senza dubbio l'allenatore del momento. Forse dell’intera stagione 2023-24. Eclissato solo in parte da Simone Inzaghi, protagonista indiscusso della trionfale cavalcata nerazzurra, Thiago Motta è il tecnico più chiacchierato della Serie A e con i rossoblù potrebbe raggiungere la storica qualificazione nella vecchia Coppa Campioni, puntando addirittura al terzo posto della Juventus. Sono tanti ormai i tifosi che credono nelle chance del Bologna di Motta a qualificarsi in Champions League, tanto che gli operatori, che solitamente offrono codici bonus per scommesse e casinò, stanno elaborando quote e promozioni ad hoc per puntare sui rossoblù nell'Europa che conta. Basti pensare che inizialmente il Bologna non era nemmeno nella rosa di squadre valutabili come possibili candidate al quarto posto e ora è mediamente quotata a poco meno di due volte la posta.

Le possibilità del miracolo sportivo sono sotto gli occhi di tutti. Quello che non tutti sanno, invece, riguarda le origini dell'italo brasiliano, legate alla città di Rovigo. Per la precisione a Polesella, che nei primi del Novecento era un grande centro rivierasco del Polesine agricolo. Solo un quarto d'ora di macchina circa dal capoluogo veneto. Vicinissimo a Ferrara.

Il passato italo-carioca della famiglia Motta

Thiago Motta Santon Olivares, nato a São Bernardo do Campo, Brasile, il 28 agosto 1982, acquisisce la cittadinanza italiana per discendenza. Il bisnonno, Fortunato Fogagnolo, giovane bracciante e operaio classe 1897, parte in cerca di fortuna dal piccolo centro della Pianura Padana direzione Sud America. Poco più di 9.000 chilometri. “Mio nonno Guerrino era di Polesella e andò in Brasile per lavoro”, aveva dichiarato qualche anno fa in un’intervista di Repubblica. “A Sao Bernardo do Campo nacque mio padre e lì sono cresciuto anche io”. Fortunato, il bisnonno di Thiago, era figlio di Alberto e Maria Culatti: abbandonò la miseria della pianura bagnata dal Po tentando la fortuna nel distretto di San Paolo.  La storia apparentemente vincente non è di quelle a lieto fine. Muore giovanissimo, dopo aver trovato moglie. “Dall’unione con quella ragazza brasiliana nacque una figlia, che è, appunto, la nonna di Thiago”, aveva dichiarato qualche anno fa, sempre a Repubblica, l’ex assessore allo sport di Polesella, Leonardo Raito, attuale sindaco del paesino veneto.  Oggi, l’ex Inter e Barcellona è cittadino onorario di Polesella. Un piccolo, grande vanto per la provincia del Polesine. E questo potrebbe essere solo l’inizio, perchè il futuro di Thiago e dei rossoblù, può colorarsi di tinte ancora più vivaci.

Il futuro prossimo di Motta e dei rossoblù

Il destino dell’attuale tecnico felsineo è in realtà piuttosto nebuloso e le voci di mercato si rincorrono già da alcune settimane. Su di lui Juventus, Milan e PSG. Il binomio che ha entusiasmato Bologna potrebbe essere al punto di svolta. Ma a stemperare gli animi ci pensa l’AD rossoblù Fenucci: “La volontà è quella di proseguire il percorso con questo allenatore e con i nostri giocatori”. Di sicuro il modo migliore per arginare possibili distrazioni legate al potenziale cambio di panchina dell’ex centrocampista della nazionale italiana. Tanti i rumors anche sui calciatori più rappresentativi di questa stagione. “Zirkzee, Ferguson, Calafiori? Vorremmo tenere tutti in rossoblù” ha sottolineato Fenucci, lasciando intendere che i movimenti di mercato sono già in atto da tempo. Quasi certo, intanto, l’approdo in Champions del club targato Saputo, a meno di clamorosi cali di concentrazione. Sarebbe la seconda volta della sua storia: unico precedente quello del 1964/65, quando il Bologna di Bernardini fu eliminato dalla Coppa Campioni dopo il sorteggio con la monetina a vantaggio dell’Anderlecht. Insomma, rossoblù ad un passo dal coronamento di un sogno sportivo inaspettato. E un po’ di merito va anche a quell’angolo di Polesine da cui proviene la stirpe di Thiago. Un rodigino in Champions: manca davvero poco.

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