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“Inseguivo questo titolo da anni”

Passione e sacrificio sono stati gli ingredienti di Giuseppe Bramante per conquistare il la vetta mondiale

“Inseguivo questo titolo da anni”

Il titolo iridato è arrivato, lunedì 16 settembre a Montesilvano, in provincia di Pescara, Giuseppe Bramante, portacolori dello Skating Club Rovigo, ha conquistato la medaglia d’oro nell’americana 3.000 metri, specialità del pattinaggio su pista, insieme ai compagni di squadra Vincenzo Maiorca e Duccio Marsili, primi classificati davanti a China Taipei e Colombia.

In realtà Giuseppe Bramante era al terzo tentativo. Medaglia di bronzo nel 10.000 metri, fuori dal podio per un piccolo ma decisivo errore nella finale dei 1.000 metri, a 200 metri dall’arrivo Bramante era in testa, l’oro è arrivato, meritatamente, nella gara più spettacolare della kermesse pescarese.

Giuseppe Bramante, intervistato da Delta Radio, raccontato i passaggi che l’hanno portato sul gradino più alto del podio a Montesilvano: “Bisogna lavorare tanto e duramente, inseguivo questo titolo da molti anni e per arrivare anche solo a gareggiare per ottenere questi risultati è necessario fare tanti sacrifici, ore e ore di allenamenti e rinunce e compromessi con quello che la quotidianità ti mette di fronte. Io sono specializzando all’ospedale di Padova e quindi molte volte sono costretto ad allenarmi in tarda serata”.

L’esperienza ai mondiali di Bramante non è finita in pista, il pattinatore dello Skating Club Rovigo parteciperà tra qualche giorno alla maratona su strada e poi deciderà se partecipare alla maratona su strada di Berlino. Maratona di Berlino che chiude di fatto la stagione agonistica 2024, Giuseppe Bramante ovviamente non interromperà gli allenamenti per presentarsi in forma all’avvio degli appuntamenti agonistici, previsto a febbraio dell’anno prossimo.

Il titolo conquistato dall’atleta dello Skating Club Rovigo sarà festeggiato in città nei prossimi giorni, al suo ritorno da Montesilvano, dal presidente Paolo Ponzetti e da tecnici e compagni della società rodigina, il campione del mondo, sollecitato dalla riflessione sul professionismo dei pattinatori proposta da Delta Radio, tocca un nervo scoperto per chi pratica sport, purtroppo, ancora considerati ‘minori’: “Nel pattinaggio si può essere professionisti però, brutto da dire, non in Italia. In Italia questo sport soffre un po' di numeri, non abbiamo quei numeri che ci permettono di allinearci con altri sport. Siamo tutti atleti che hanno una seconda vita anche se trattiamo questo sport in maniera professionistica, con la preparazione, con l’alimentazione, con gli allenamenti, però non posso concedermi all’attività sportiva a tempo pieno perché prima viene il lavoro e poi vado ad allenarmi”. E lo stesso, grazie alla loro professionalità e alla loro dedizione, diventano campioni del mondo.

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