Cerca

La storia

“Quello che conta è che sono felice”

Veronica Galvani, difensore classe 2012 residente a Calto, milita nell’Accademia Spal Femminile

“Quello che conta è che sono felice”

Giovani calciatrici crescono. Uno sport, il calcio, fino a pochi anni fa declinato quasi esclusivamente al maschile, da qualche anno per il calcio femminile è arrivato il professionismo e, soprattutto, un movimento che, non senza sforzi, sta raggiungendo anche le categorie meno importanti.

Sono diverse le squadre della nostra provincia che hanno un buon numero di calciatrici, stanno crescendo a livello numerico anche le squadre regolarmente iscritte ai campionati e, quel che più conta, si iniziano a intravvedere società di alto livello che pescano elementi di prospettiva dalle formazioni dalle squadre giovanili, anche della nostra provincia. La Spal è una di queste e all’interno dell’Accademia Spal Femminile, soprattutto nel settore giovanile, non sono poche le ragazze che risiedono in provincia di Rovigo.

Una di queste è Veronica Galvani, classe 2012, difensore residente a Calto, da quest’anno nelle fila della squadra Esordienti, agli ordini del tecnico Davide Visconti. E’ tanto giovane Veronica, inutile quindi ragionare di propositi di carriera e obiettivi tecnici da raggiungere, per questo c’è tempo, l’impressione che ci ha trasferito questa ragazzina è invece il grande entusiasmo nei confronti del calcio in generale, dell’esperienza che sta vivendo a Ferrara e la gioia di avere trovato, così giovane, un equilibrio e una maturità che spesso non è riscontrabile in atlete e atleti molto più grandi di lei.

Allora Veronica, dopo il Salara è arrivata la Spal. Cosa sta succedendo?

“Quello che conta oggi è che sono felice. A Salara ho giocato tanto volentieri, con il mister Tiziano Tredesini credo di essere cresciuta tanto e, dopo qualche torneo estivo, è arrivata la chiamata della Spal. Alla quale ho risposto con entusiasmo”.

Tre allenamenti durante la settimana, la partita la domenica mattina, riusciamo a fare tutto per bene?

“Sì, per adesso non ci sono problemi, riesco a studiare e giocare a calcio mi rilassa e mi entusiasma. Io sto già pensando alle superiori e poi all’università, quindi per poter giocare a calcio con serenità devo fare bene anche a scuola”.

Allora cerchiamo di capire. Cos’è cambiato rispetto al bell’ambiente di Salara? La maglia della Spal è importante.

“Per quanto riguarda il calcio solo l’intensità degli allenamenti e le richieste del mister. Ma questo me lo aspettavo. Per quanto riguarda il gruppo nessun problema, mi sono inserita benissimo e ho mantenuto i contatti con i compagni dello scorso anno e poi, nota che può sembrare insignificante ma non lo è, finalmente mi cambio in uno spogliatoio con le mie compagne di squadra e non da sola. In questo senso è un altro mondo”.

Il calcio in famiglia è una costante, il papà Luca è stato calciatore di buon livello tra i dilettanti, per qualche periodo in orbita Milan quando, nelle giovanili, ha militato nel San Michele Extra, il fratello di Veronica, Matteo, gioca a Rovigo tra gli Under 17 provinciali e l’Under 19 regionale, mentre il prozio è il grande Stanislao Bulgarelli, “Tao” per gli amici, calciatore di livello assoluto fermato alle soglie del professionismo dalle responsabilità della vita. Insomma, una famiglia che il calcio lo mastica, eccome.

“Sì, fare sport è importante e poi, ripeto, mi diverto tantissimo. Adesso affrontiamo questa esperienza importante con il massimo impegno e poi vediamo il bilancio a fine stagione. Ho sensazioni ottime, sto bene e sono davvero felice di indossare questa maglia così gloriosa in campo maschile e mi auguro di contribuire, nel mio piccolo, a rendere importante anche nel femminile”.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400