Cerca

l’epilogo

Addio Spal, “carissimi” vicini

Tanti incroci “a tutto campo” con il Polesine: dalle giovanili ai tifosi, i rapporti sono strettissimi.

Addio Spal, “carissimi” vicini

La Spal sull'orlo del fallimento: dovrà ripartire dall'Eccellenza.

Il clamoroso tracollo societario della Spal, che a causa delle inadempienze finanziarie del presidente Usa Joe Tacopina ha “bucato” l’iscrizione al campionato di Serie C, con conseguente, teorica, ripartenza per la prima volta nella sua storia da una categoria regionale come l’Eccellenza, ha suscitato scalpore anche in Polesine.

Sì, perché la storica penuria di squadre professionistiche nella nostra provincia (negli anni Duemila ci sono riuscite solo il Rovigo, tra il 2006 e il 2009, e il Delta Porto Tolle, nel 2013-14) ha fatto sì che per tanti sportivi polesani (in primis per i paesi della sinistra Po, vicini e legatissimi a Ferrara) la Spal abbia sempre rappresentato un punto di riferimento, una seconda squadra del cuore. Specie dopo i tre campionati consecutivi di A giocati dal 2017 al 2020, che hanno riacceso la passione per i colori biancazzurri e fatto affollare lo stadio Paolo Mazza ogni domenica da centinaia di polesani (in particolare nelle gare contro Juventus, Milan e Inter).

Perciò non trovare più una squadra tanto iconica per il nostro calcio, nonché centrale per il nostro territorio, nella mappa del calcio professionistico costituirà un duro colpo. Anche solo immaginando i momenti drammatici vissuti in queste ore dai dipendenti del club, ritrovatisi di punto in bianco senza lavoro, o l’angoscia dei ragazzi (e delle loro famiglie) del fiorente settore giovanile spallino, peraltro popolato da diversi polesani.

Di certo per il Polesine calcistico la Spal ha sempre rivestito il ruolo di un vicino prestigioso, da ammirare e da temere, talvolta un po’ altezzoso. E, non a caso, le occasioni ufficiali che hanno visto i biancazzurri giocare nella nostra provincia negli anni Duemila, sono passate alla storia.

Chi può dimenticare le oltre 5mila persone che stiparono sotto il diluvio il Gabrielli il 17 dicembre 2006, nel big match dell’allora C2 tra Rovigo e Spal, nel quale i ragazzi di Carmine Parlato conquistarono un epico 2-1 (segnarono Furlanetto e Gasparello, momentaneo pari della meteora ferrarese Garba) e toccarono il cielo con un dito da dominatori della classifica, prima di afflosciarsi nel ritorno. Ma resterà indelebile, per Porto Tolle e non solo, anche il ricordo di Delta-Spal del 2 marzo 2014, che davanti agli oltre mille spettatori di un Cavallari gremito vide i polesani di Paolo Favaretto trionfare 1-0 col timbro di Pettarin.

Nel mezzo ci fu pure un meno trascendentale Rovigo-Spal 0-1 della C2 2007-08, stagione che vedrà poi entrambe fallire nei loro obiettivi (salvezza per i rodigini, promozione per i ferraresi) ed essere però graziate dal ripescaggio. Per non parlare dei tanti ragazzi polesani che hanno vestito la maglia biancazzurra, della simpatia che la squadra di Ferrara ha sempre goduto in larghe zone della nostra provincia, e dei legami dirigenziali, veri o presunti: dall’ex presidente della Spal Roberto Benasciutti, che dal 2018 è ai vertici del Rovigo, all’ex patron del Delta Mario Visentini, che diversi anni fa sarebbe stato più volte vicino a diventare numero uno spallino.

Mettiamola così: una Spal nei dilettanti (nella sua storia ci ha giocato una sola stagione, in D nel 2012-13, a seguito di un altro fallimento) potrebbe ipoteticamente sfidare una polesana nel giro di qualche anno. Chissà. Intanto basterà varcare il Po di qualche chilometro, quando sarà probabilmente il turno di Mesola-Spal...

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400

Commenti all'articolo

  • frank1

    08 Giugno 2025 - 18:49

    su come è il calcio oggi,verrebbe da dire:a chi puo' fregar de meno??

    Report

    Rispondi