VOCE
gaiba
17.06.2025 - 10:30
In questi giorni tanti appassionati pensavano si potesse tornare a Gaiba per assistere al torneo internazionale che negli ultimi due anni ha portato, sui campi in erba naturale del locale Tennis Club, giocatrici di livello mondiale. E invece due passi attorno al centro tennistico di via Aldo Moro hanno riportato tutti alla cruda realtà.
Niente torneo internazionale, campi chiusi e, nell’aria, segnali di smobilitazione che non passano inosservati nemmeno al più inguaribile degli ottimisti.
Anche i social non offrono particolari speranze, l’ultimo post è datato 25 dicembre 2024, con gli auguri di buon Natale e la foto delle tenniste che hanno partecipato ai tornei in questi anni, in primo piano Sara Errani, e poi il buio.
Nicola Zanca, sindaco di Gaiba, garantisce che in settimana ci saranno novità, ma non si sbilancia. Evidentemente sta lavorando, insieme alla giunta e al consiglio comunale, per trovare soluzioni adeguate, finalizzato almeno a garantire la tutela e la conservazione di un impianto che, in questo momento, appare abbandonato a se stesso.
Voci di corridoio, peraltro decisamente ben informate, raccontano addirittura la chiusura dell’associazione di riferimento, ennesimo segnale negativo, per problemi legati alla gestione economica dell’attività. Se ne saprà certamente di più nei prossimi giorni.
“Entro la settimana - ha spiegato Zanca - ci sarà una delibera del consiglio comunale che chiarirà la vicenda e il futuro del centro sportivo”, la proprietà degli impianti in capo al Comune garantirebbe, almeno, la tutela e il ripristino degli stessi all’attività, ma se il futuro non sarà al livello dei tempi recenti, il presente è, se possibile, ancora più preoccupante.
Per ora quindi tutto chiuso, nessun torneo, né amatoriale né tantomeno internazionale, nessuna campionessa e nessun appassionato di tennis. E nemmeno la possibilità di utilizzare i campi. Tennisti e sportivi devono attendere per capire come finirà, o ripartirà, la storia di un tennis club che sembrava destinato a toccare vette ancora più importanti di quelle, comunque, raggiunte. E che ora deve assistere ad un amaro e non ancora del tutto spiegato, declino.
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