Cerca

il personaggio

Ghirardello non scuce il rossoblù

Il giovane attaccante rodigino, dopo i 2 anni al Genoa U20, ha accettato la corte del Gubbio in C

Ghirardello non scuce il rossoblù

Il giovane attaccante rodigino, dopo i 2 anni al Genoa U20, ha accettato la corte del Gubbio in C

Due colori parecchio familiari nel capoluogo polesano. Il rosso e il blu. E che ricalcano il solco delle ultime due stagioni, trascorse in Liguria all’ombra della Lanterna, con la gloriosa maglia del Grifone, il club calcistico più antico di tutti nella nostra Penisola.

Tommaso Ghirardello, estrosa e versatile punta rodigina (doc) nel sangue, in questa nuova annata sportiva, la 2025-2026 da poco cominciata, ha scelto l’Umbria per affrontare la sua prima “vera” avventura con i grandi tra i professionisti, che ha già assaggiato con il Padova (è il più giovane esordiente di sempre ad essere partito titolare con i biancoscudati nel 2022, a 16 anni, in un match di Coppa Italia Serie C), ma che purtroppo non ha sperimentato in Serie A, visto che alla fine, dalla nostra prima intervista datata a marzo, l’allenatore del Genoa Patrick Vieira non l’ha mai convocato per un impegno ufficiale, nonostante il suo score personale in Primavera sia aumentato a 16 marcature: il classe 2005, infatti, ha accettato la pressante corte del Gubbio, che milita in Serie C (girone B, dunque niente derby con il portovirese Moretti in forza all’Arzignano) da diversi anni e che da 4 approda costantemente ai playoff (il miglior risultato resta il quinto posto nella stagione 2023-2024, ndr), sintomo che nell’intricante e medievale territorio eugubino le cose vengono fatte bene, anche e soprattutto con poco budget, con un occhio di riguardo ai giovani come lui, che hanno tutto il tempo necessario per crescere e maturare a dovere.

E con un tecnico come Domenico Di Carlo, famoso ai più per aver allenato, tra le altre, il Chievo in Serie A e per essere stato protagonista (suo malgrado) di una celeberrima discussione con Silvio Baldini in un Parma-Catania di massima serie dell’agosto 2007 ( l’attuale ct dell’Italia Under 21 a bruciapelo tirò un calcio sul sedere al collega, ndr), l’impronta della società umbra sembra essere molto chiara al riguardo.

Tommaso, non posso che partire dal farmi dire le tue considerazioni sul tuo debutto ufficiale con la maglia del Gubbio (sabato scorso è entrato al minuto 59 nel match casalingo contro la Sambenedettese, valido per la seconda giornata e teminato 1-1, ndr)...

“Esordire con questa maglia, davanti al nostro pubblico, è stata un’emozione incredibile e mi ha caricato. Mister Di Carlo mi ha tranquillizzato, mi ha detto di continuare a lavorare come sto facendo, e solo così mi toglierò le mie soddisfazioni in futuro”.

Ora torniamo sul recente passato, come mai non sei rimasto al Genoa, a maggior ragione dopo i tuoi ultimi formidabili 12 mesi?

“Onestamente non saprei, potevano riscattarmi dal Padova ma non l’hanno fatto. E’ andata così, resta la bellissima esperienza”.

Proprio il Padova, la tua società ‘madre’. Tutti pensavamo che ti potesse portare in ritiro propedeutico al campionato di B, invece è arrivata la cessione a titolo definitivo. Vuoi parlarci delle dinamiche?

“L’addio al club che mi ha formato è stato doloroso, ma la corte insistente del Gubbio, che andava avanti da mesi, e altri fattori hanno convinto me e i miei agenti (da aprile “Tommy” è sotto l’egida dell’agenzia Bola Sports Group, ndr) ad accettare la loro proposta biennale, veramente interessante. In più il Padova, per dimostrarmi ancora una volta la loro fiducia e quanto creda in me, mi ha ceduto sì a titolo gratuito, ma con il 50% della futura rivendita a suo favore”.

E invece come ti è parsa la realtà eugubina in questi primi mesi?

“Devo dire che ho fatto bene a lasciarmi convincere, non solo l’allenatore, che ovviamente non è nuovo in questo mondo, ma l’intero staff tecnico è davvero preparato. Mi sto trovando bene con i compagni, specialmente con gli altri ragazzi in rosa, ma anche con i più esperti (basti pensare che il reparto avanzato rossoblù annovera al suo interno l’ex Lecce, Empoli e Spal Andrea La Mantia, ndr). E’ davvero il posto giusto al momento giusto, qui un giovane può completare senza assilli il proprio ideale processo di maturazione. Naturalmente non mancano gli obbiettivi, che la società ha fissato nel raggiungere la più alta posizione possibile in classifica ma, soprattutto, nel creare un gruppo squadra davvero unito, che è la causa-effetto dei buoni risultati che si potranno poi eventualmente raccogliere sul campo”.

Concludiamo con una chicca. Nel corso della tua carriera giovanile hai condiviso lo spogliatoio con difensori del calibro del tuo coetaneo Dean Huijsen, ai tempi del tuo anno di prestito alla Juventus, negli Allievi Nazionali (stagione 2021-2022), e da quest’estate approdato al Real Madrid, e di Giovanni Leoni, di un anno più piccolo di te, che è volato a Liverpool sponda Reds dopo mesi intensi passati a ritrovarsi sulla bocca di tutte le big italiane. Non è che in parte li hai formati tu a furia di puntarli in allenamento?

“E’ da chiederlo a loro! A parte gli scherzi sono felice per entrambi, si vedeva già al tempo che avrebbero fatto strada. Con Giò (Leoni, ndr) ci ho giocato due anni insieme al Padova e ho tuttora un buonissimo rapporto, gli ho scritto dopo la notizia del suo trasferimento così prestigioso, che è più che meritato”.

E in attesa di raccontare un suo traguardo di tal portata nel prossimo futuro, speriamo che già oggi pomeriggio (alle 15) “Tommy” brilli nel derby umbro con il Perugia. Magari timbrando per la prima volta il cartellino nei senior!

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400