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La contromossa della Regione per arginare la fuga di cervelli

Il finanziamento

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La Giunta del Veneto ha stanziato 75mila euro per i progetti formativi a favore dei giovani veneti di rientro dall'estero. L'obiettivo è favorire il ritorno alla terra natale, con benefici per l'economia.
Una contromossa per arginare la fuga di cervelli nella nostra regione. La Giunta del Veneto ha stanziato 75mila euro di contributi per progetti formativi rivolti ai giovani tra i 18 e i 39 anni che dall'estero faranno ritorno alla propria terra d'origine.



Per ottenere il finanziamento, proposto dall'assessore Manuela Lanzarin, enti locali, istituzioni pubbliche, associazioni culturali e del mondo dell'emigrazione dovranno promuovere, entro ottobre, iniziative di formazione a vantaggio dei giovani veneti emigrati. I settori su cui puntare maggiormente saranno: turismo, enogastronomia, economia, commercio, architettura, viticoltura e piccola e media impresa.



“Il contributo regionale – spiega l’assessore con delega ai flussi migratori – rientra tra le iniziative messe in campo dalla Regione per agevolare il rientro dall’estero di giovani veneti emigrati e capitalizzare, così, quel patrimonio di cervelli, professionalità ed esperienze generato dalle comunità di veneti nel mondo".



"Gli interventi formativi - prosegue Lanzarin - aiuteranno i giovani a reinserirsi nella terra natale delle loro famiglie, a beneficio sia dei flussi migratori di ‘ritorno’ sia della società veneta, alla quale il rientro di giovani veneti potrà garantire l’apporto di energie nuove e vitali, profondamente legate alla nostra identità linguistica e culturale”.



Una iniziativa di rilancio territoriale ed economico, quindi, che rientra nel più ampio piano triennale degli interventi a favore dei veneti nel mondo approvato dal Consiglio regionale del Veneto nel novembre scorso.




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