La chemio non si può imporre: assolto Lino Bottaro

Il noto fotografo Lino Bottaro e la moglie Rita sono stati prosciolti questa mattina (1 dicembre) dal gup di Padova, Mariella Fino, "perché il fatto non costitituisce reato".



Si chiede così una vicenda triste e dolorisissima che aveva visto Lino Nottaro e la moglie accusati di omicidio colposo per la morte della figlia Eleonora, appena maggiorenne, morta a causa di una leucemia che non voleva curare con la chemioterapia ([url"Leggi l'articolo"]https://www.polesine24.it/Detail_News_Display/Rovigo/non-fece-curare-la-figlia-notissimo-fotografo-accusato-di-omicidio-colposo[/url]).



Che ruolo avevano avuto i genitori in questa decisione?



Secondo la procura di Padova (Bottaro, conosciutissimo a Rovigo e in tutto il Polesine dove lavora da sempre, risiede a Bagnoli) erano stati loro ad indirizzare la scelta della giovane in questa direzione fin da quando era minorenne.



Nella sentenza ha dunque prevalso, ed è una delle prime volte (al punto che potrà costituire un precedente), il principio della libertà di scelta delle cure mediche e di autodeterminazione anche in un minorenne.



Eleonora era stata colpita dalla malattia quando aveva 17 anni. E si era sempre rifiutata di sottoporsi alla chemioterapia, preferendo cure alternative, come la somministrazione di vitamine in una clinica svizzera, che non avevano sortito alcun beneficio.


Secondo i periti, invece, la chiemioterapia avrebbe potuto salvarla. Il giudice ha dunque affermato il principio che la chemioterapia è un trattamento che non può essere imposto, e che è un diritto della persona, anche minorenne, quello di scegliere se sottoporsi o meno alle cure.