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Processo Carife, il pm chiede il rinvio a giudizio per 12 imputati

Il caso

Web Redazione

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06.12.2017 - 11:24

51034

Una filiale polesana della Carife

Il pm Stefano Longhi ha chiesto il rinvio a giudizio per i 12 imputati del processo Carife, sul caso dell'aumento di capitale da 150 milioni di euro.
Per i 12 imputati del processo Carife sull'aumento di capitale di 150 milioni di euro effettuato nel 2011 dalla banca il pubblico ministero Stefano Longhi ha chiesto il rinvio a giudizio.



Ora sarà il giudice dell'udienza preliminare Piera Tassoni a dover decidere. Fuori dal tribunale c'erano pure alcuni risparmiatori della ex cassa di risparmio di Ferrara che avevano anche appeso uno striscione di protesta. Il procuratore capo Patrizia Castaldini era pure intervenuta prima della requisitoria di Longhi sottolineando l'importanza sociale di questo processo per Ferrara, ma in generale per tutti i territori dove operava la banca, Polesine compreso.



Longhi ha ricordato da dove sono partite le indagini e tutte le tappe della vicenda dividendo le responsabilità per gli imputati: Daniele Forin, Sergio Lenzi, Davide Filippini, Michele Sette, Paolo Govoni, Teodorico Nanni tutti ex vertici della Carife, quindi Michele Masini della società di revisione Deloitte & Touche, Ezio Soardi e Spartaco Gafforini di Banca Valsabbina, Germano Lucchi, Adriano Gentili e Maurizio Teodorani di CariCesena.



Formazione fittizia di capitale, falso in prospetto, aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza e bancarotta fraudolenta le accuse mosse a diverso titolo ai 12 imputati. Il pm ha evidenziato anche come il piano operativo approvato dalla banca sia stato diverso da quello poi effettivamente consegnato alla Banca d’Italia, evidenziando così l’intenzione di ostacolare l’attività di vigilanza degli enti preposti.



Oltre 1.300 le parti civili, mentre la Banca d'Italia e la Consob sono intervenute parlando degli ostacoli avuti per la vigilanza. Mercoledì 7 dicembre toccherà alle arringhe difensive.
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