Cerca

Il caso

Prostituta diabolica estorceva denaro ai suoi clienti: uno si è ucciso

La vittima è un 49enne operaio di Piove di Sacco, ma secondo i carabinieri ci sono altre vittime in tutto il basso Veneto fino ai confini con l'Emilia. L'invito alle vittime: denunciate!

Prostituta diabolica estorceva denaro ai suoi clienti: uno si è ucciso

Il sospetto dei carabinieri di Piove di Sacco è che ci possano essere altre vittime, un po' in tutto il basso Veneto

Del resto Ana Alina Ursu, 28enne rumena, esercitava il suo mestiere di prostituta da Padova in giù, verso Piove di Sacco e la Bassa Padovana, e aveva una clientela decisamente numerosa, anche da fuori provincia come hanno spiegato gli investigatori.

E lei, insieme a quattro complici, è accusata ora di avere indotto al suicidio un operaio di Piove di Sacco impossibilitato a fare fronte alle estorsioni ordite dalle cinque donne senza scrupoli.

La ragazza - di cui è stata resa nota la foto segnaletica perché eventuali altre vittime nel basso Veneto, vedendola, si decidano a denunciare - è stata arrestata per estorsione e truffa, aggravate e continuate.

Secondo le denunce, dal 2015 a oggi ha letteralmente rovinato quattro "clienti",  uno dei quali è arrivato a uccidersi, schiacciato dai debiti e dalla disperazione dopo aver trovato sulla sua strada la terribile straniera.

Le indagini sono partite a gennaio quando un operaio 49enne di Piove di Sacco è stato trovato senza vita. Un suicidio - come hanno ricostruito i carabinieri - conseguenza delle vessazioni subite da parte della giovane prostituta che, dopo un rapporto sessuale, aveva cominciato a tormentarlo con continue e ripetute richieste di denaro. Più di 90mila euro ceduti in varie tranche, in contanti o con transazioni online verso la Romania, per soddisfare le pretese più disparate, e sempre accompagnate da minacce.

Da l' hanno preso il via ed è stata individuata la 28enne, prostituta che operava a Padova e soprattutto nella Bassa padovana, con spostamenti molto frequenti fra le varie località.

Nel corso delle indagini è venuta a galla la terribile verità: il suicidio era legato alla truffa e alle minacce messe in atto  dalla giovane, e le vittime erano più di una. Tre quelle accertate oltre al 49enne morto, almeno altri tre uomini residenti nella Bassa e in provincia di Bologna. Le loro testimonianze sono state decisive per incastrare la donna e le sue complici.

Il tragico "gioco" era semplice: tre ragazze esercitavano la prostituzione nel padovano e nella bassa. E quando fra i loro clienti individuavano uomini ricattabili cominciavano a bersagliarli con richieste di denaro. Le altre due complici, di cui una residente in Romania, gestivano e spartivano il ricavato.

Le minacce erano sempre le stesse, e non solo quella di rivelare tutto alle famiglie, ma addirittura di ricevere visite poco piacevoli da connazionali definiti “assassini di professione”.

E si parla di cifre consistenti: oltre ai 90mila euro del suicida, le 5 donne si sono fatte consegnare 70mila, 4.500 e 500 euro dagli altri uomini incastrati e che hanno denunciato. E a questo punto - come detto - i carabinieri invitano tutte le altre potenziali vittime a rivolgersi al più presto al comando di Piove di Sacco.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400