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Il virus fa paura, culle sempre più vuote

In audizione sulla legge di Bilancio, l'Istat lancia l'allarme natalità

Il virus fa paura, culle sempre più vuote

La struttura della manovra appare "parzialmente indefinita": nel testo si intrecciano misure ancora emergenziali, elementi di interventi strutturali e indicazioni di massima sull’utilizzo dei fondi europei. E questo, purtroppo, in vista di un nuovo record negativo per la demografia italiana. In audizione sulla legge di Bilancio, l'Istat lancia l'allarme natalità mentre l'Upb avverte: mancando i dettagli sul Recovery Plan, il rischio è di sovrastimare la ripresa.

Il presidente del Cnel Tiziano Treu, anche lui audito dalle commissioni Bilancio di Camera e Senato, sostiene che per il buon funzionamento del piano europeo serve un sistema di governance adeguato -"idealmente la presidenza del Consiglio"-, sostenuto da un expertise tecnica, per avere una maggiore capacità di progettazione. Organizzare la strategia di rilancio sarà la chiave per restare a galla. Ma non sarà semplice, almeno a giudicare dai numeri dell'Istat su occupazione femminile e nuovi nati, due capitoli importanti della legge di bilancio.

Il presidente dell'Istituto di statistica, Gian Carlo Blangiardo, sottolinea che nel secondo trimestre 2020 si contano 470mila donne occupate in meno rispetto allo stesso trimestre dell'anno scorso. E i nuovi nati, che nel 2019 erano 420mila, cioè il minimo mai raggiunto in oltre 150 anni di unità nazionale, potrebbero scendere a 408mila nel 2020 e ridursi ulteriormente a 393mila nel 2021, per la prima volta sotto quota 400mila. L'assegno universale per i figli, previsto da luglio dell'anno prossimo, può aiutare? "E' chiaro che un aiuto economico può contribuire", risponde Blangiardo, sottolineando però che serve un ampio ventaglio di iniziative.

Tornando ai numeri dell'economia, l'Ufficio parlamentare di Bilancio (Upb) prevede un calo del Pil del 3% nell'ultimo trimestre 2020, anno che si dovrebbe chiudere con un -9% complessivo. Il 2021, invece, dovrebbe registrare un +5%. Il rapporto Deficit/Pil, sempre secondo l'Ufficio parlamentare, sarebbe quest'anno di poco superiore al 10,8%, anche dopo lo scostamento di bilancio che sarà votato questa settimana in Parlamento. Forse non verranno spesi tutti gli 8 miliardi richiesti, spiega il presidente Upb Giuseppe Pisauro, ma lo scostamento è motivato da prudenza.

Sulla manovra, l'Upb lamenta una struttura "poco definita" specie per la mancanza di dettagli su utilizzo e tempi dei fondi europei. In questo modo, la cosiddetta 'retroazione fiscale', cioé gli effetti della manovra previsti dall'esecutivo sull'economia reale potrebbero essere troppo ottimisti. "In base a stime dell'Upb, risulta un effetto minore - sottolinea Pisauro - in particolare per il 2023, il dato del Governo appare sovrastimata di un quarto".

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