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PESCA

"Il fermo colpisce un settore già in ginocchio"

La marineria clodiense è in una situazione non facile, danno un po' di respiro i fondi europei

“Il raddoppio delle giornate di fermo tecnico è una misura inaccettabile, che va a colpire ulteriormente un settore in forte difficoltà a causa dell’emergenza sanitaria”. Inizia così il commento dell’assessore regionale alla pesca di regione Veneto, Cristiano Corazzari, in merito notizia della pubblicazione di un nuovo decreto della direzione generale pesca del ministero delle politiche agricole. La proposta è quella di passare dalle attuali 15 giornate di fermo tecnico a 30 giornate per imbarcazioni di lunghezza fino a 24 metri; da 20 a 40 giorni per lunghezze superiori. Una mazzata per un settore, quello della pesca, che sta soffrendo in particolare a Chioggia.

La marineria clodiense in pochi mesi ha dovuto confrontarsi con gli effetti legati alla pandemia, riduzione delle richieste da ristoranti, impossibilità di navigazione a paratoie del Mose sollevate e ora prolungamento delle giornate di fermo tecnico. D’altronde, la chiusura di bilancio del mercato ittico per l’anno 2020 parla chiaro: su base annua la perdita è intorno al 20-25%. Sono numeri importanti. A salvare il comparto sono state le attività di ristorazione aperte per i pranzi e la Gdo (grande distribuzione organizzata). Intanto sono state stabilite le date del fermo biologico, che come ogni anno interesseranno il periodo estivo.

In particolare tutto il comparto della pesca in Adriatico si fermerà dal 31 luglio al 29 agosto 2021. La buona notizia di queste ultime ore è che sembra che le giornate di stop verranno indennizzate con soldi di fondi europei. Sul tavolo delle proposte di Federpesca c’è la richiesta dell’istituzione di un vero e proprio ammortizzatore sociale strutturato.

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