VOCE
Il pellegrinaggio
14.06.2021 - 12:34
Domenica mattina Sant'Antonio, nel giorno della sua festa, "ha visitato" l'ospedale hub dell'Angelo di Mestre e il Covid hospital di Dolo. Due tappe in due luoghi simbolo della pandemia scelte per il pellegrinaggio della reliquia del Santo dalla basilica della Madonna della Salute, luogo dov'è custodita, alla basilica padovana che prende il suo nome. La seconda tappa all'ospedale Covid di Dolo, ha goduto della presenza dell'assessore alla sanità Manuela Lanzarin, in rappresentanza della Regione Veneto. La reliquia è stata scortata dall'Arma dei carabinieri e accompagnata per la benedizione degli ospedali e dei presenti dal Patriarca di Venezia Francesco Moraglia, assieme al rettore della Madonna della Salute, don Fabrizio Favaro, al rettore del Santo, padre Oliviero Svanera, e a un gruppo di seminaristi veneziani. Oltre alla dirigenza dell'Ulss, erano presenti medici, infermieri e operatori socio sanitari.
"Grazie per la presenza in questi luoghi simbolo, luoghi che hanno sofferto molto per colpa della pandemia - ha detto l'assessore Lanzarin - Il mio è un ringraziamento che rivolgo a tutte le istituzioni presenti, a tutto il personale sanitario, alla dirigenza medica, per l'abnegazione e l'impegno instancabile che hanno profuso in tutti questi mesi, e che continuano a mettere in campo in questo momento di transizione al quale guardiamo adesso con speranza, ma durante il quale non possiamo comunque permetterci di abbassare la guardia. Dolo è uno degli 11 covid hospital da noi individuati per far fronte all'emergenza, emergenza che ci ha coinvolto tutti, che ci ha trovati impreparati, ma che allo stesso tempo ci ha rafforzato come strutture, come organizzazione, ma ci ha rafforzato anche come valori e come rapporti umani e sociali. Sono posti di cura, salute, assistenza, speranza. E al loro interno, oltre ad aver mantenuto una grande professionalità, abbiamo trovato anche una grande umanità. Siamo riusciti a salvare tante persone. Purtroppo molte altre non ce l'hanno fatta, e il nostro pensiero anche oggi va a loro".
"Mai come in questo momento la visita di Sant'Antonio potrebbe essere maggior fonte di grazia per i nostri ospedali - dice il direttore generale dell'Ulss 3 Serenissima Edgardo Contato - è qui che i nostri pazienti possono cercare la sua intercessione per affrontare la malattia, che i nostri medici possono attingere al suo esempio di carità cristiana per assisterli, che i nostri infermieri, i nostri operatori, i nostri tecnici e i nostri sanitari tutti hanno bisogno della sua testimonianza per superare un anno che li ha visti lottare notte e giorno in prima linea contro la pandemia. È qui che i sacrifici di tutti loro tracciano nel concreto la via della santità da lui indicata. Questa, è la santità a cui tutti siamo chiamati e che la tragedia del Covid ci ha ricordato di dover percorrere sempre: la cura dell'altro, una cura che è terapia, ma anche assistenza, empatia, compassione. È la sanità che è a servizio degli ultimi, che mette al centro la persona che soffre nel corpo e nello spirito. È una strada che cerchiamo di imboccare con spirito di servizio e di abnegazione, assistendo e curando nei reparti, raggiungendo e visitando nelle case e vaccinando ininterrottamente negli ospedali, nei centri vaccinali e nelle postazioni mobili attrezzate. Questo avviene perché, come faceva il Santo, non vogliamo lasciare indietro nessuno. E' a Sant'Antonio, quindi, che oggi ci votiamo, perché guidi le mani di tutti noi sanitari dell'Ulss 3 Serenissima, umili 'operai' della salute, a liberare Venezia e tutta la sua provincia dal Coronavirus".
Due le testimonianze dei primari "Covid" che hanno vissuto la sfida dell'epidemia in prima linea: il dottor Ernesto Rampin, a capo della Geriatria di Mestre, e il dottor Mario Scevola, che guida il dipartimento di Medicina di Dolo. L'asessore Lanzarin e dg Contato hanno poi seguito il pellegrinaggio fino alla messa solenne, presieduta dal Patriarca Moraglia, alla basilica del Santo, a Padova, dove la reliquia sarà esposta a servizio dei fedeli per una settimana, per poi fare ritorno alla Madonna della Salute, a Venezia.
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