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IL PROGETTO DI LEGGE

"Psicologi nelle classi per gestire il post Covid"

La proposta della consigliere regionale Laura Cestari

“La ‘mobilità dolce’ è il futuro”

"Un aiuto psicologico per studenti, famiglie e personale docente. Guarda alla scuola e al difficile momento che attraversa in epoca di Covid, il nuovo progetto di legge depositato dalla consigliera regionale Laura Cestari. Il testo, che nel dettaglio va a modificare gli articoli 4 e 11 della precedente legge regionale 31 marzo 2017 n.8, prevede l’intervento di professionisti in grado di  supportare tutti gli attori coinvolti, famiglie incluse, “mediante attività tese a fornire aiuti di casi di difficoltà relazionali, traumi psicologici, stress lavorativo nonché per prevenire l’insorgere di forme di disagio e/o malessere psico-fisico”.

La scuola è oggi con la famiglia la principale agenzia di formazione e di socializzazione, luogo privilegiato per promuovere il benessere dei nostri ragazzi. E qui si incardina l’intervento proposto dalla Cestari: “Ancora una volta il Veneto intende andare in controtendenza rispetto al Paese che anzi anticipa nei tempi: se infatti in Italia questo tipo di figura non è prevista, con il bonus psicologo che viene recuperato per il resto della popolazione solo in extremis e sarà inserito nel Decreto ‘Mille proroghe’, la Regione guarda agli studenti come categoria fragile, tra le più provate da due anni di pandemia che tra Dad e quant’altro, ha finito per penalizzarli con effetti che potranno esser quantificati appieno soltanto nel lungo periodo”, spiega.

La consigliera regionale guarda comunque anche al resto d’Europa. “Siamo in grave ritardo - prosegue - per quanto concerne l’istituzione della psico-pedagogia scolastica nel sistema educativo, unico Paese dell’Unione a non aver mai attivato questo genere di servizio nonostante la metà degli psicologi del Vecchio Continente operi stabilmente all’interno delle scuole: in Austria, Danimarca, Francia, Germania, Portogallo, Svezia e Slovacchia lo psicologo scolastico è già presente per legge e anzi dipende dal ministero dell’educazione o dagli enti locali, mentre qui ancora no”.

L’intento del progetto di legge non è però limitato al periodo di emergenza attuale, che pure ha avuto un impatto importante rendendo le persone più fragili, ansiose e depresse: fenomeni come bullismo, cyberbullismo e disturbi correlati (comportamentali, alimentari, etc.) sono purtroppo infatti ormai realtà quotidiana come i tanti fatti di cronaca testimoniano sempre più spesso. “Serve un cambio di direzione e una didattica innovativa volta all’inclusione per prevenire il dosaggio giovanile - incalza la consigliera -: secondo i dati del Global Mental Heath circa un quinto dei giovani fino ai 18 anni ha problemi di tipo psicologico con rischio di incidere sullo sviluppo complessivo dell’individuo”.

Per questo motivo si intende intervenire in modo rapido e anche concreto: nell’esercizio 2022 si contano di stanziare 100mila euro per un primo intervento destinato a rappresentare un modello da seguire anche per altre Regioni. 

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