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La tradizione

"Bon cao de' ano!"

Fino alla Caduta della Serenissima, nel 1797, il Capodanno veneto veniva festeggiato l’1 marzo

Il leone di San Marco

Il leone di San Marco, simbolo del Veneto

Oggi è... capodanno.

Ai tempi della Repubblica Serenissima il Capodanno veniva infatti festeggiato il 1 marzo. E allora... "Bon cao de' ano".

Quella del 1 marzo è una data che faceva riferimento al calendario dell’Impero Romano che seguiva la stessa datazione per l’inizio dell’anno nuovo. I nomi dei mesi di settembre, ottobre, novembre e dicembre stavano a indicare, infatti, rispettivamente settimo, ottavo, nono e decimo a partire da marzo. 

Il Capodanno (in veneziano “cao de ano”) del 1 marzo era una festività ufficiale e rappresentava la fine dell’inverno e l’arrivo della Primavera, un momento di rinascita e nuovo inizio. I veneziani, infatti, erano soliti festeggiare l’arrivo del nuovo anno andando in giro per i campi e le calli della città battendo sul petto pentole e altri oggetti rumorosi per allontanare metaforicamente la stagione più fredda dell’anno e far arrivare presto la Primavera. 

La data del Capodanno del 1 marzo, veniva identificata nei documenti ufficiali, con il termine MV (more veneto) cioè “secondo l’uso veneto” per evitare che venisse confusa, così come le altre date dell’anno, con quelle del calendario gregoriano,  che collegava il Natale alle festività del nuovo anno.  

Il Capodanno veneto continuò a essere festeggiato l’1 marzo fino alla caduta della Repubblica Serenissima, nel 1797.

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