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CORONAVIRUS IN ITALIA

"I cinesi non dicono la verità sull'origine del virus"

L'attacco del presidente Aifa Palù

Coronavirus, sesto contagiato a Cavarzere

Giorgio Palù, virologo e presidente di Aifa, agenzia internazionale per il farmaco, ha parlato delle origini del coronavirus in una intervista al Corriere della Sera. Avanzando pesanti dubbi sul fatto che la Cina, a oggi, abbia mai spiegato cosa sia accaduto realmente per quanto riguarda la genesi del virus.

Nel proprio excursus, Palù comincia parlando di "quello che è successo a giugno del 2014 quando il governo americano nominò una commissione per decidere se abolire le manipolazioni di virus respiratori. Nel 2011 i virologi veterinari Kawaoka e Fouchier avevano modificato il virus dell’influenza aviaria per renderlo capace di compiere il salto di specie. Alla riunione, a Washington, partecipai come esperto. Si decise di sospendere gli esperimenti sui virus influenzali. La messa al bando sarebbe stata rimossa nel 2017. Dalla moratoria restarono però esclusi i coronavirus. Era necessario studiare la Mers (Meaddle East Respiratory Syndrome) comparsa nel 2012, ancora endemica in alcune aree dell’Arabia Saudita. Fu una collega del laboratorio di Wuhan a opporsi al bando".

 Palù mostra pochi dubbi sulla fuoriuscita del virus da un laboratorio, non entrando però nel merito della volontarietà. "Non sappiamo se lo spill over sia stato naturale oppure si sia trattato di un incidente. Non lo sapremo finché i cinesi non romperanno il silenzio. Non hanno voluto consegnare i registri di laboratorio né dato risposte agli inviati dell’Oms, l’organizzazione mondiale della sanità. Tanti interrogativi. Non si è trovato l’ospite animale intermedio che avrebbe fatto da ponte tra pipistrello e uomo. Questo virus non infetta più i chirotteri quindi qualcosa è accaduto".

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