VOCE
L'ALLARME
20.04.2022 - 23:08
Si allarga, in Europa, sino a raggiungere anche l'Italia, l'allarme per le epatiti acute di origine sconosciuta, che colpiscono bambini sotto i 10 anni, in alcuni casi con forme tanto gravi da provocare un'insufficienza d'organo e richiedere un trapianto. Un esito che avverrebbe nel 10% dei casi.Lo comunica l'Ansa.
Dopo quelli in Scozia, Inghilterra e Spagna, nuovi casi sono stati segnalati in Danimarca, Irlanda, Paesi Bassi e negli Usa. Nell'elenco entra anche l'Italia, dove, come riportato da Repubblica, sono quattro i casi già individuati. Al momento, non sono chiare le cause dell'insorgenza della patologia, che si sospetta di origine virale.
"L'aumento dei casi di infiammazione acuta e grave del fegato di origine sconosciuta tra bambini sani è stata segnalata per la prima volta il 5 aprile in Scozia - spiega Ansa - L'Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito, il 12 aprile, ha poi riferito che, oltre a quelli, c'erano ulteriori casi oggetto di indagine in Inghilterra, che portavano a oltre 60 i casi attenzionati oltremanica. La maggior parte riguardava bambini tra 2 e 5 anni e alcuni avevano avuto bisogno di un trapianto di fegato, evento rarissimo in questa fascia di età".
Il giorno dopo, 3 casi sono stati segnalati in Spagna. Le ultime segnalazioni arrivano da Danimarca, Paesi Bassi e Irlanda, mentre nel Regno Unito i casi sono saliti a 74 (49 in Inghilterra, 13 in Scozia, 12 in Galles). Ma l'allarme si estende anche fuori dall'Europa, con 9 bambini colpiti in Alabama, negli Stati Uniti. Manca un conteggio ufficiale ma i casi sembrerebbero circa un centinaio in totale in poco più di due mesi.
Al momento, la causa esatta rimane sconosciuta. Un'origine infettiva è ritenuta come la più probabile ma i casi non sono legati a epatiti virali note, come A,B,C,E. Tra le ipotesi, vi è quella di un legame con il Covid-19 o con altre forme di infezioni virali, come quella da adenovirus, visto che entrambi i virus sono stati riscontrati in alcuni dei piccoli pazienti. Mentre non è stato identificato alcun collegamento al vaccino contro il Covid-19. Le indagini sono in corso e l'Ecdc è al lavoro insieme all'Oms per supportare le indagini.
Fra i sintomi più comuni, l'ingiallimento della pelle e della sclera degli occhi, dolore nella parte alta destra dell'addome, nausea e vomito.
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