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IL CASO

La protesta dei Rom: "Discriminati, la legge ci tuteli"

Manifestazione e incontri con i Parlamentari a Roma

La protesta dei Rom: "Discriminati, la legge ci tuteli"

Le associazioni di Rom e Sinti chiedono di essere riconosciute come minoranza, con le tutele che questo comporta, e che venga riconosciuto il contributo che hanno dato alla nascita e allo sviluppo della democrazia in Italia. Per questo, nella giornata di giovedì 26 maggio, è in corso una manifestazione a Roma, nel corso della quale i rappresentanti delle associazioni incontreranno vari parlamentari.

“La Costituzione all’Articolo 3 - dice Dijana Pavlovic, Portavoce del Movimento Kethane Rom e Sinti per l’Italia - 'Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali…'. In Italia questo non accade. Non accade nei confronti delle minoranze Rom e Sinti che ancora oggi vengono etichettate come 'zingari'. E proprio l’antiziganismo, secondo la Commissione Europea viene definita come una forma specifica di razzismo, un’ideologia fondata sulla superiorità razziale, una forma di deumanizzazione e di razzismo istituzionale nutrita da una discriminazione storica che viene espressa, tra l’altro, attraverso violenza, discorsi d’odio, sfruttamento, stigmatizzazione e le più evidenti forme di discriminazione”.

“E l’antiziganismo in Italia si manifesta non solo con atti diretti e violenti, ma soprattutto con un vulnus legislativo che non riconosce la minoranza di Rom e Sinti e che quindi ne limita l’inclusività. Noi oggi per lo Stato italiano siamo soltanto un problema sociale o un problema di sicurezza, a seconda di chi ci definisce, e non siamo interlocutori riconosciuti, non siamo cittadini italiani presenti sul territorio italiano da sei secoli con la propria lingua, cultura e il modo di vivere. E nella nuova visione dell’Europa che sta emergendo dalla crisi pandemica e dalla guerra in Ucraina, quale ruolo hanno le minoranze, e in particolare la più grande minoranza europea, quella di rom e sinti?".

"Cosa possono fare i deputati dei Parlamenti nazionali del Parlamento europeo per sostenere l’inclusione e la partecipazione di rom e sinti nei loro partiti e programmi politici, e incoraggiare la loro partecipazione, sia come elettori sia come candidati? La partecipazione politica è il presupposto per iniziare qualsiasi cambiamento non solo per le nostre comunità ma per l’intera società europea e italiana che non si potrà dire pienamente democratica finché non includerà le voci delle minoranze, che sono una risorsa culturale, sociale e economica ignorata. E un altro presupposto è il riconoscimento dello status di minoranza storico linguistica e il rispetto del articolo 6 della Costituzione Italiana. Per questo organizziamo un dibattito alla Camera dei deputati. Vogliamo arrivare alla proposizione di una legge di iniziativa popolare per il riconoscimento di Rom e Sinti in Italia. Una legge che ci tuteli e ci consenta di essere cittadini italiani come tutti gli altri”.

 


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