VOCE
Il caso
07.06.2022 - 13:37
L'intervento della Celere della polizia tra i bagnanti sul lago di Garda.
“Ci sono ottime possibilità di identificare i colpevoli di questo caos. Tra telecamere e filmati pubblicati sui social, i volti sono riconoscibili e alcuni sono già stati identificati. Una volta presi servono pene adeguate. Se verranno mandati a fare lavori di pubblica utilità, qui noi sindaci ne abbiamo finché ne sono stufi”. Parole di Giovanni Dal Cero, sindaco di Castelnuovo del Garda, ospite a The Breakfast Club su Radio Capital per parlare delle aggressioni durante il raduno di migliaia di ragazzi tra Castelnuovo e Peschiera del Garda il 2 giugno. Un caso su cui si è acceso un dibattito a livello nazionale, soprattutto in relazione alle molestie sul treno ai danni di alcune ragazze che tornavano da Gardaland.
“Non eravamo preparati alla marea umana: avevamo visto su Tik Tok l'annuncio del raduno. Dicevano di voler portare l’Africa a Peschiera. Ma ci aspettavamo alcune centinaia di persone non migliaia - ha aggiunto il primo cittadino -. Fino a quando c'erano 500 persone non ci sono stati problemi. La polizia ha mantenuto l’ordine. Ma poi nel pomeriggio ne sono arrivati un altro migliaio e la situazione è diventata insostenibile. Ho visto il terrore negli occhi delle famiglie. Alle 18 i ragazzi che tornavano in autobus da Gardaland erano impauriti perché gli altri coetanei stavano creando caos alla stazione tirando sassi e occupando i binari”.
Sulla vicenda è tornato ieri anche il governatore del Veneto Luca Zaia, intervistato dal Corriere della Sera. “La parola chiave, l’hashtag è: repressione. Dobbiamo essere consapevoli che l’educazione è importante, le politiche sociali pure, ma una certa soglia non può essere superata. Punto”, ha affermato aggiungendo che “non possiamo assuefarci. Non possiamo giustificare. I responsabili delle violenze non sono persone con un’infanzia difficile, ma persone che vanno punite. Non voglio chiamare questa gente ragazzi, perché mi sembra già assolutorio: sono devastatori”.
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