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Veneto, tra Venezia e Rovigo il gioco è di casa

Veneto, tra Venezia e Rovigo il gioco è di casa

La tecnologia sta infiltrandosi progressivamente su ogni aspetto e settore della nostra società. Basti guardare alla spesa o all'acquisto di oggetti, specie di elettronica, fatta per lo più online. Stessa cosa vale per le pratiche amministrative, da sbrigare sui portali invece che recarsi in ufficio, o per il settore del gioco. Non è un caso, infatti, che in quest'ultimo la digitalizzazione abbia preso sempre più piede negli ultimi anni, con i casinò online e le app slot machine soldi veri che hanno preso il posto, quasi totalmente, delle vecchie sale e dei vecchi cabinati fisici. Badi bene, si è detto quasi e non del tutto. Questo perché nello Stivale esistono alcune regioni che ancora ospitano sale da gioco di un certo livello, anche storico-culturale. Su tutte c'è il Veneto, che ospita ancora sale casinò di blasone, tradizione e notevole prestigio storico-culturale. É il caso del Ca’ Noghera e soprattutto del Vendramin, storica istituzione della Serenissima. Molto più recente è il caso controverso del Bilionaire di Rovigo che nonostante le polemiche è riuscito ad aprirsi un varco nel mondo del gioco reale offrendo un’alternativa agli appassionati che preferiscono mantenere un profilo più basso rispetto ai due di Venezia.

 

Il Ca’ Vendramin Calergi non è solo una delle sale più rinomate d’Italia, ma un piccolo plesso monumentale incastonato nel quartiere Cannaregio a due passi dal Canal Grande. La storia delle famiglie che lo hanno abitato in veste di sontuosa dimora, tra cui il duca di Mantova Guglielmo Gonzaga, Carolina di Borbone e Richard Wagner lo eleggono a palazzo di prestigio monumentale. L’architettura tipica del Rinascimento veneziano ne fanno uno dei punti di interesse del centro storico. Dal 1946 ospita al secondo piano la sala da casinò, ma la sua fondazione (1638) può essere considerata la casa da gioco più antica del mondo. Roulette Francese, Fair Roulette, Chemin de Fer, Black Jack, Caribbean Poker, Punto Banco, slot machines e giochi al tavolo. Dress code e campionati internazionali.

Nato nel 1999 nei pressi del Marco Polo di Venezia, il Ca’ Noghera è considerato il primo Casinò all'americana in Italia: 6.000 metri quadri, 550 slot machine, 14 tavoli di Fair Roulette, sette di Black Jack, uno di Caribbean Poker, due di Ultimate Poker, otto di Punto Banco e un tocco di gioco transalpino con la presenza di due tavoli di Roulette Francese e un tavolo di Chemin de Fer. Facilmente accessibile in auto dalle direttrici più importanti del nord-est d’Italia offre parcheggio riservato, mezzanino con bar, terrazza open air e una proposta completa di ristorazione. Più facile da raggiungere rispetto al Vendramin, non sfigura in quanto a offerta ludica, prestigio e divertimento. Resta uno dei più famosi e chiacchierati d’Italia.

Il Bilionaire di Rovigo invece, da non confondere con la lussuosa catena Billionaire sparsa per il mondo, ha iniziato la sua attività nel 2019 nonostante le polemiche sorte all’interno dell’amministrazione comunale, divisa sulla necessità reale di aprire una sala gioco nel contesto rodigino. Alla fine la mozione è passata, il Bilionaire ha aperto i battenti con i suoi 1.000 metri quadri di cabinati e slot machine (almeno 140). Competizione impari sul piano del blasone rispetto ai veneziani, ma il casinò di Rovigo offre un’alternativa più comoda e meno impegnativa agli appassionati di casinò che possono vivere il fascino del gioco senza l’obbligo del dress code. Strategicamente intercetta l’area del Polesine con un tessuto sociale probabilmente incline ai passatempi tipici delle sale terrestri tipo Billionaire.

Insomma, tra Venezia e Rovigo il gioco è di casa, e la posta in palio è altissima. A competere ci sono tre sale tra le più conosciute d’Italia. Ma a competere ci sono anche due mondi, quello fisico e virtuale, in una sfida che spaventa e affascina, considerando il dirompente avanzare dell’universo digitale.

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