VOCE
Istituzioni
17.06.2023 - 14:02
“Il lavoro in carcere non è un premio, ma un investimento in sicurezza, a costo zero per lo Stato. Nelle sezioni in cui i detenuti lavorano o svolgono attività formative si riducono drasticamente intemperanze e disordini. C’è poi un altro aspetto che riguarda tutti: il 98% di chi ha lavorato durante l’esecuzione della pena, quando torna in libertà, smette di delinquere. Il protocollo siglato fra Cnel e ministero è prezioso perché consentirà di moltiplicare le opportunità di lavoro in carcere, mettendo in relazione imprese, associazioni di categoria, enti di formazione e istituti penitenziari. Ringrazio il ministro Nordio e il presidente Brunetta che si sono resi protagonisti di questo cambio di visione. Coordinerò la cabina di regia che è stata istituita, consapevole che la pena deve tendere alla rieducazione, come pure che il sistema dell’esecuzione penale non ha bisogno di indulti o svuotacarceri, ma di regole, responsabilità e coraggio”.
Lo ha dichiarato il sottosegretario di Stato alla giustizia, Andrea Ostellari, a margine dell'accordo Interistituzionale siglato tra ministero della giustizia e Cnel per promuovere, con attività concrete, il lavoro e la formazione quale veicoli di reinserimento sociale per le persone private della libertà. L’intesa, siglata dal ministro della giustizia, Carlo Nordio, e dal presidente del Cnel, Renato Brunetta, promuove “una collaborazione orientata a diffondere le condizioni per un lavoro penitenziario formativo e professionalizzante, finalizzato all’utilizzo proficuo del tempo della reclusione e all’accrescimento delle competenze personali dei soggetti reclusi”, si legge nel testo dell’Accordo.
Collaborazione che nasce dalla considerazione che “il lavoro - si legge nelle premesse dell’accordo - rappresenta uno degli elementi del trattamento penitenziario finalizzati al reinserimento sociale dei detenuti ed al conseguente abbattimento del rischio di recidiva”. Inoltre, si prevede “l’incremento dei percorsi di formazione anche universitaria e di riqualificazione professionale a favore dei detenuti e internati”, nonché l’istituzione, al fine di monitorare il perseguimento degli obiettivi di cui all’Accordo, di “una apposita Cabina di regia - presieduta dal Sottosegretario di Stato al ministero della giustizia con delega per il trattamento dei detenuti, Andrea Ostellari -, la quale farà pervenire periodicamente al ministro e al presidente del Cnel i risultati dell’attività svolta per la preparazione e l’adozione delle conseguenti iniziative”.
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