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La malattia si porta via Andrea a 46 anni

Non ha mai perso la voglia di vivere e di sorridere

Il sorriso che non si spegne: la storia di Andrea Andretta, un esempio di resilienza e amore per la vita

La vita è un viaggio imprevedibile, costellato di sfide e momenti di gioia. Per Andrea Andretta, 46 anni, di Tombolo, questo viaggio è stato segnato da difficoltà fin dalla nascita, ma anche da un sorriso contagioso che ha illuminato la vita di chiunque lo incontrasse. La sua storia è un esempio di resilienza e amore per la vita, un racconto che merita di essere conosciuto e ricordato.

Andrea Andretta non è stato un uomo comune. Nato con una serie di problemi fisici, ha affrontato ogni giorno con una positività che ha conquistato tutti. La sua presenza era una costante nella cittadina di Tombolo, dove era conosciuto e amato da tutti. Nonostante le dure prove che la vita gli ha imposto, Andrea non ha mai perso il suo sorriso, un sorriso che trasmetteva una straordinaria voglia di vivere. Domenica scorsa, il suo cuore ha smesso improvvisamente di battere. Ricoverato all’ospedale di Casale Monferrato a causa di una malattia che negli ultimi mesi si era fatta sempre più seria, Andrea si è spento a 46 anni. La notizia della sua scomparsa ha scosso profondamente la comunità di Tombolo e non solo.

Andrea era figlio unico e viveva con i genitori. Dopo la perdita della madre, avvenuta una decina di anni fa, aveva deciso di rimanere nella sua casa, assistito da due collaboratrici. Trascorreva gran parte della giornata alla cooperativa Fratres di Galliera Veneta, dove era una presenza costante e amata. In passato, aveva provato a vivere con uno zio nel Vicentino, ma il legame con il suo paese era troppo forte per permettergli di staccarsi. Dopo la diagnosi della malattia, si era trasferito a Casale Monferrato dalla zia suora laica. Tuttavia, il suo cuore era sempre a Tombolo, il paese che aveva sempre portato nel cuore. La vicesindaca Vanda Marchetti ha espresso un pensiero toccante: «Andrea, hai scelto di iniziare questo viaggio che ti riporterà nel tuo paese, quel paese che hai sempre portato nel cuore. Saremo qui ad aspettarti e darti questo nostro ultimo abbraccio: ora vola in alto».

Andrea era un grande appassionato di sport, in particolare di ciclismo e calcio. Collaborava con la segreteria del Veloce Club Tombolo e seguiva con entusiasmo le partite del Cittadella e del Milan. Era spesso presente allo stadio della città murata e a San Siro, dove il suo entusiasmo era contagioso. La sua bontà e il suo sorriso lo rendevano amato da tutti. Era felicissimo quando riceveva le maglie granata dedicate o quella di Dino Baggio, e quando incontrava grandi ciclisti o persino papa Francesco. Molti ricordano la frase dell’imprenditore Ennio Doris: «Andrea, quando vedo il tuo sorriso, passano tutti i pensieri». Forte era anche l’amicizia con Amedeo Pilotto, presidente del Veloclub, che ha dichiarato: «Simpatico, gioviale, un sorriso per tutti, Andrea ci mancherà moltissimo».

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