VOCE
Veneto
25.11.2024 - 15:32
La proposta del vicepresidente del consiglio Enoch Soranzo
Venezia e la sua laguna, patrimonio unico e fragile,si preparano a una nuova valorizzazione grazie a una proposta di legge presentata dal vicepresidente del consiglio regionale del Veneto, Enoch Soranzo, insieme ai consiglieri Pavanetto, Casali, Formaggio e Razzolini. L’obiettivo è ambizioso: trasformare il Mose, simbolo di ingegneria e innovazione, in una risorsa culturale e turistica capace di attrarre visitatori e arricchire l’offerta della città.
“Il Mose non è solo un sistema di difesa dalle acque alte, ma un’opera di eccellenza tecnica e ingegneristica”, ha dichiarato Soranzo. “Con questa proposta di legge vogliamo renderlo accessibile, permettendo a cittadini e visitatori di conoscere da vicino un modello unico di protezione ambientale, sostenibilità e innovazione”. La proposta mira quindi a promuovere il Mose non solo come strumento per la sicurezza idraulica, ma anche come patrimonio culturale e scientifico. Attraverso accordi con i gestori, il pubblico potrà accedere alle infrastrutture per visite guidate ed esperienze interattive. Inoltre, saranno organizzate iniziative didattiche per scuole e università, confermando il ruolo educativo all’opera.
“Venezia è un simbolo mondiale, e il Mose è parte integrante della storia contemporanea. La sua funzione va oltre la protezione idraulica: rappresenta una sfida vinta contro le forze naturali”, ha sottolineato Soranzo. “La nostra proposta è inserirlo in un percorso di turismo responsabile, dove tecnologia e ambiente si fondano per offrire esperienze uniche”.
La proposta di legge prevede anche l’istituzione di un Tavolo tecnico permanente, con il coinvolgimento di istituzioni regionali, scolastiche e universitarie, oltre che di operatori turistici. Questo organismo coordinerà le attività di promozione e garantirà che l’accesso avvenga in condizioni di sicurezza, valorizzando al massimo il potenziale del sistema Mose.
“Conoscere il Mose significa capire come l’uomo possa proteggere l’ambiente senza stravolgerlo, ma anzi contribuendo a tutelarlo”, ha concluso Soranzo. “Questa proposta è un’occasione per far scoprire il valore tecnico e simbolico di una grande opera, inserendola pienamente nel patrimonio culturale della nostra regione. L’iniziativa rappresenta un passo concreto verso una Venezia che non solo protegge il proprio patrimonio, ma lo rende motore di cultura e innovazione per il mondo intero”.
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