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Veneto

Affronta un folle in pronto soccorso: premiato in Regione

Riconoscimento per Emiliano Rocco, operatore sociosanitario "che con il suo coraggio ha saputo fare la differenza".

Affronta un folle in pronto soccorso: premiato in Regione

Emiliano Rocco, premiato in Regione

Nel pomeriggio di martedì, 21 gennaio, Emiliano Rocco, operatore sociosanitario al Policlinico di Abano Terme, è stato accolto dal presidente Roberto Ciambetti e dal vicepresidente Enoch Soranzo in Consiglio regionale per ritirare il riconoscimento conferitogli per l’atto di coraggio di cui è stato protagonista nel gennaio scorso. “Oggi non siamo qui solo per raccontare un fatto di cronaca, ma per rendere omaggio a un uomo che, con il suo coraggio e il suo cuore, ha fatto la differenza”, ha detto Enoch Soranzo.

“Ringrazio il presidente Ciambetti per aver voluto condividere questo momento”, ha continuato Soranzo, “e per aver voluto premiare il coraggio di un uomo che ha dimostrato cosa significhi davvero essere al servizio degli altri. Davanti a un momento di pura follia, con un uomo fuori controllo che seminava violenza in pronto soccorso, non ha esitato un istante. Ha messo da parte la paura, il dolore dei colpi ricevuti, e ha agito per proteggere i pazienti, i colleghi e la dignità del suo ruolo. Il suo gesto è stato un esempio. L’esempio di cosa significhi vivere il proprio lavoro come una missione. Oggi siamo qui per dirgli grazie, non solo a nome delle istituzioni, ma di tutta la comunità. E per chiederci, come istituzione, se sia giusto che il coraggio e l’abnegazione siano le uniche armi nelle mani di chi lavora in corsia? È giusto che i nostri medici, infermieri, operatori sociosanitari si trovino a dover temere per la propria incolumità mentre svolgono il loro lavoro? No, non è giusto. E non è accettabile".

In Italia, le aggressioni al personale sanitario sono aumentate del 38% negli ultimi cinque anni. Ogni giorno, nei nostri ospedali, qualcuno alza le mani su chi sta lì per aiutare, l’ultimo episodio due giorni fa a Vicenza. "Questo non può più essere tollerato, né può essere più ignorato  - le parole di Soranzo - Non si tratta solo di statistiche, ma di vite. Di persone. Come istituzioni, abbiamo il dovere di rispondere con fermezza. Stiamo già lavorando per aumentare la sicurezza: inasprendo le pene, rafforzando la presenza delle forze dell’ordine, migliorando le condizioni economiche e lavorative del personale sanitario. Ma non basta. Serve un cambio di cultura. Serve rispetto. E il rispetto nasce dall’educazione, dall’esempio, dal mostrare che chi lavora per il bene comune è un bene prezioso da proteggere, non un bersaglio da colpire. E noi, come istituzione, saremo sempre al fianco di chi s’impegna per la propria comunità”.

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