VOCE
18.02.2019 - 15:22
Di Donato Sinigaglia
Nella storia passata e recente le donne, anche se a volte in secondo piano, hanno sempre avuto un ruolo determinante nelle alterne vicende umane. “Dietro un grande uomo, c’è sempre una grande donna”.
La frase non è solo retorica. Il gentil sesso ha avuto ruoli decisivi nelle alleanze, nelle guerre ed in pace. Per questo in occasione dell’8 marzo, Festa della Donna, Destinazione Turistica Emilia propone un singolare viaggio nelle intriganti vicende di corte di imponenti castelli e dimore storiche, perfettamente conservati e valorizzati, concentrati nel territorio compreso tra Parma, Piacenza e Reggio Emilia. Luoghi affascinanti collocati sui borghi antichi, su impervie rocce o circondati da boschi ed eleganti giardini, che narrano gli eventi di grandi donne: dal Castello di Canossa degli anni 1000 a quello di Torrechiara, teatro del film Ladyhawke.
Chi non ricorda, per averla studiata sui libri di storia, Matilde di Canossa, potente feudataria vicina al Papato nel periodo della lotta per le investiture. Riuscì a dominare un ampio territorio che comprendeva la Lombardia, l’Emilia, la Romagna e la Toscana, in un tempo in cui le donne erano considerate di rango inferiore. Il cuore del suo dominio era Canossa, sull’Appennino di Reggio Emilia. Oggi, in questo luogo si possono visitare i ruderi del Castello di Canossa, dove l’imperatore Enrico IV ottenne la revoca della scomunica dal pontefice Gregorio VII, una riconciliazione per la quale Matilde fu importante. Di qui il detto “andare a Canossa”.
Sulle prime colline dell’Appennino parmense si può ammirare la Rocca Sanvitale di Sala Baganza (Parma), maniero dove rivivere le vicende di Maria Luigia, moglie di Napoleone, imperatrice dei francesi e duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla, che vi abitò con i suoi due figli nell’Ottocento. Il castello fu molto importante per il sistema difensivo locale già tra il ’400 e il ’500. Nelle sue sale oggi si possono scoprire preziosi affreschi e decorazioni cinquecentesche e settecentesche; nelle cantine invece c’è il Museo del Vino ed intorno il Giardino farnesiano.
Il Castello di Torrechiara, romantico maniero quattrocentesco dai tratti medievali e rinascimentali, spicca sulla cima di un colle roccioso panoramico alle porte della Val Parma, nel territorio di Langhirano. Fu costruito da Pier Maria Rossi per la sua amata Bianca Pellegrini, la cui storia d’amore è celebrata dalla “Camera d’oro” attribuita a Benedetto Bembo, in cui sono raffigurati tutti i castelli del feudo.
A Barbara Sanseverino, moglie di Giberto Sanvitale, signore di Sala Baganza, si deve il raffinato giardino all’italiana della Reggia di Colorno con i suoi giochi d’acqua, aiuole fiorite, statue e scenografiche fontane. Fu una donna colta e una collezionista d’arte: impreziosì il palazzo, portanto opere di Tiziano, Correggio, Parmigianino e una particolare raccolta di cammei antichi. Nel piacentino, il Castello di San Pietro in Cerro (Piacenza), dall’impianto rettangolare, 30 sale decorate ed arredate, l’elegante corte quadrata interna e il grande giardino, deve la sua bellezza al contributo di tre contesse.
Maddalena Dolzani fu la donna che sposando Bartolomeo Barattieri nel 1421 portò in dote i terreni con sopra la torre di guardia, che poi furono inglobati nel maniero. Nel Cinquecento fu Bianca Maria Scotti ad abitare il castello: l’unione della sua famiglia con quella dei Barattieri è suggellata nel fregio del salone rosa.
Nel 19esimo secolo, invece, fu la contessa Maria Teresa Zangrandi a lasciare il segno a San Pietro in Cerro. A lei si deve probabilmente il ciclo pittorico del salone d’onore del castello, firmato con il possibile pseudonimo Leonardo Hernani Magu. La contessa ha lasciato diverse opere in raccolte private e alla Galleria d’arte moderna Ricci Oddi.
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