Oltre 1.500 posti di lavoro in pericolo in Polesine
Maltempo
22/07/2018 - 17:30
“Questa volta il temporale ci ha messo davvero in ginocchio”. E’ sconsolato, Andrea Pavarin, titolare dell’omonima azienda agricola di Lusia. Lunedì, dopo il primo nubifragio, che gli aveva “steso” qualcosa come due ettari di serre mandando in fumo 200mila chili di melanzane e provocando danni per oltre 400mila euro, più che lo sconforto in lui prevaleva l’orgoglio. E la voglia di ripartire.
E così aveva fatto. In pochi giorni, meno di una settimana, aveva rimesso in sesto la bellezza di quattromila metri quadri di serre che erano state rovesciate. Tutto vano, tutto inutile. Perché il fortunale di sabato pomeriggio ha buttato all’aria tutto quanto, un’altra volta. Altra distruzione, altre macerie. “Altri duecentomila euro di danni, altri centomila chili di melanzane andati distrutti. E’ un disastro”, spiegava ieri mattina Andrea, in cui - comprensibilmente - la voglia di ripartire è stata mortificata da un nuovo, terribile, evento atmosferico fuori dall’ordinario.
“Questa volta - conferma - ripartire sarà davvero durissima. In sei giorni, il maltempo ci ha dato due schiaffi da paura”. Una mazzata. Che rischia di ripercuotersi pesantemente sulla vita di tante famiglie. Perché per Pavarin, la cui azienda è a conduzione familiare da ben 100 anni, dà lavoro a 24 persone. “Abbiamo una responsabilità nei loro confronti. Non possiamo fermarci”, diceva solo una settimana fa. Ma ora è dura, più che mai.
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