SANITA’
28/12/2018 - 21:58
E’ arrivato in pronto soccorso accompagnato da due agenti della Volante di Rovigo. Il continuo grattamento, durante il controllo a cui i poliziotti stavano sottoponendo un pakistano di 36 anni, ha destato subito qualche sospetto.
L’uomo aveva evidente bisogno di assistenza medica quando è entrato in ospedale a Rovigo. E all’esito della visita dermatologica il referto è stato impietoso, quanto preoccupante: contratto il virus della scabbia.
Le lesioni della scabbia erano già evidenti ai clinici e confermati dall’analisi della lampada dermatologica.
La diagnosi è stata riferita agli agenti che hanno preso in carico lo straniero, che è stato curato con un semplice sapone specifico e una crema.
Tuttavia l’ennesimo caso di scabbia ripropone il problema delle malattie che il mondo occidentale aveva dimenticato e che ciclicamente tornano in auge.
Le condizioni igieniche scarse e precarie in cui il 36enne vive, insieme alla promiscuità, infatti, sono un pericolo anche per chi vive accanto alla persona infetta. La scabbia, si trasmette grazie al contatto diretto con persone che hanno contratto il virus oppure se si usano le stesse coperte o i sacchi a pelo dove si annidano le uova del parassita che si sviluppa molto velocemente.
Pericolose in caso di scabbia sono anche le lesioni da grattamento, che in caso di scarsa igiene personale, possono infettarsi a loro volta e creare vere e proprie ferite purulente.
A Rovigo da qualche anno le cronache raccontano di infezioni da scabbia. Il primo caso nel 2015, il periodo più caldo dell’arrivo di profughi in Polesine.
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