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18.07.2019 - 21:21
Il prefetto Maddalena De Luca
In caso di problemi di igiene interverrà l’Ulss 5. “In Polesine il fenomeno è contenuto”
I riflettori sugli insediamenti a rischio di rom, sinti e camminanti in Polesine sono già accesi ed entro 15 giorni, grazie al coinvolgimento dei sindaci, il prefetto di Rovigo Maddalena De Luca potrà trasferire al ministero dell’Interno la mappa degli insediamenti non autorizzati o delle situazioni di degrado o che danno problemi di sicurezza pubblica nella provincia di Rovigo.
Ieri sul punto è stato convocato il tavolo di coordinamento tra prefettura e forze dell’ordine, che ha dato dei risultati immediati. “Ci viene chiesta una ricognizione delle presenze di rom, sinti e camminanti, con la segnalazione delle situazioni potenzialmente a rischio. Ciò significa - precisa il prefetto De Luca - che se ci sono insediamenti non autorizzati, norme igienico sanitarie carenti o mancanza di idoneità abitativa, si interverrà”.
E aggiunge: “Siamo di fatto alla ricerca delle situazioni di degrado più marcate, perché in ogni caso in Polesine il controllo del territorio è sempre alto e sappiamo che a Rovigo non ci sono, come nelle grandi città come Roma, grossi insediamenti di questo tipo. Il fenomeno in Polesine è modesto”.
Chiamati a collaborare in questa mappatura, sono stati in prima battuta i 50 sindaci polesani. Entro 15 giorni, appunto, dovranno fornire una relazione dettagliata sulle situazioni che giudicano a rischio. “Una volta che avremo il dato - spiega ancora il prefetto - agiremo con l’Ulss 5 laddove siano necessari controlli sanitari, con le forze dell’ordine, se invece ravvediamo problemi di sicurezza e ordine pubblico”.
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