Le mascherine di Arcuri: una su due è un tarocco e non protegge
Chioggia
31/03/2021 - 15:12
Settore della pesca in sofferenza a Chioggia. A lamentare una evidente flessione dei ricavi non è solo il mercato all’ingrosso, ma anche i commercianti del mercato ittico al minuto. Molte le cause che stanno contribuendo a questa prolungata flessione, la principale delle quali resta quella pandemica. “Di turisti che acquistano dai nostri banchi qui non se ne vedono più”, racconta un addetto alla vendita.
Sembra che il motivo non sia legato esclusivamente alle restrizioni alla mobilità imposte in queste settimane. “Pesce nostrano sui banchi se ne vede poco ultimamente - continua il commerciante - un po’ per la naturale stagionalità delle specie, un po’ perché anche i prezzi si sono alzati molto. Personalmente non ricordo di aver mai visto mazzancolle vendute all’ingrosso a 30 euro al chilo, oppure sogliole a 15 euro a chilo”. Per dirla in altri termini, la crisi economica coinvolge tutta la filiera: “dal produttore al consumatore”.
Girando tra i banchi viene da dar ragione alle osservazioni degli addetti ai lavori: una buona parte del pescato sembra provenire dagli allevamenti di Croazia e Grecia (orate e spigole, prezzo medio tra i 9 e 10 euro al chilo); i prodotti nostrani non sono molti (razze e sgombri per la maggiore) con prezzi abbordabili ma comunque superiori alla media stagionale.
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