Transpolesana, partono nuovi lavori
I disagi
31/10/2018 - 17:50
Nove comuni senz'acqua. Ed è corsa ai rifornimenti. Fin dalla prima mattina supermercati e negozi alimentari rionali sono stati letteralmente presi d’assalto da una folla che chiedeva acqua. Nel primo pomeriggio, anche gli scaffali della grande distribuzione piangevano: bancali vuoti, acqua finita. E bottiglie andate letteralmente a ruba.
I rifornimenti sono arrivati a stretto giro, nella seconda parte del pomeriggio. Ma intanto qualcuno ha dovuto fare ritorno a casa nelle stesse condizioni in cui è partito: senz’acqua. Mentre i più determinati hanno preso la macchina e sono usciti dalla zona rossa dei nove comuni, per fare la spesa di casse d’acqua dove i rubinetti non hanno mai smesso di funzionare: i market di Lendinara, Polesella, ma anche di Adria e Cavarzere, hanno fatto affari.
Chi invece non ha potuto arrangiarsi con le bottiglie sono stati gli esercizi pubblici: bar e ristoranti in primis. Il rito del caffè, ieri mattina, è stato messo seriamente a rischio. Le macchinette dell’espresso, nei bar, hanno funzionato con la loro piccola riserva finché hanno potuto. Poi, alcuni baristi le hanno riempite con le bottiglie, altri si sono limitati ad esporre laconici cartelli sulle porte: “Non si serve caffè”. Finché ce ne sono stati a disposizione bene, poi si è passati all’usa e getta.
E non parliamo dei ristoranti. Alcuni, specialmente le trattorie dei paesi del circondario, hanno preferito tenere direttamente chiuso: impossibile lavorare senza l’acqua, e allora cucine chiuse e clienti respinti. Non sarebbe nulla, se non si mettessero in conto i mancati guadagni.
“Non abbiamo compreso - le parole del presidente di Cna David Gazzieri - come, pur in presenza di un’emergenza oggettiva, non si sia arrivati per poter contare su un sistema di distribuzione idrica efficiente, per salvaguardare la salute della popolazione ma anche le attività di quelle piccole imprese che subiscono danni economici da queste problematiche come ad esempio il settore alimentare e della panificazione, dell’acconciatura ed estetica, l’edilizia ed altri comparti”.
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adriano tolomio
01 Novembre 2018 - 10:10
Domanda. chi paga? Non c'è più il Magistrato alle Acque? Sempre la povera gente che però non prende i loro lauti stipendi per fare cosa poi?! Se c'è un'emergenza, deve esistere un piano B: c'è questo piano?!
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