VOCE
TRIBUNALE
31.07.2019 - 14:08
Gradualmente, pare modificarsi e divenire meno grave, la posizione di Deniss Panduru, 51, anni, cittadino romeno residente a Rovigo, finito alla ribalta delle cronache nazionali lo scorso maggio, quando lo scuolabus che stava guidando si ribaltò sui Colli Euganei. Il conducente, secondo le ricostruzioni dell'epoca, aiutò a uscire tutti i bambini, per poi cominciare una folle fuga a piedi, che vide i carabinieri, intervenuti per i rilievi, arrestarlo circa tre ore dopo, in zona Este (LEGGI ARTICOLO).
Arrestato per omissione di soccorso, era quindi tornato libero, con la revoca della misura dell'obbligo della presentazione alla polizia giudiziaria per la firma, a metà giugno (LEGGI ARTICOLO). Ora, una nuova vittoria per la difesa del 51enne, affidata agli avvocati Federico Bardelle e Marco Casellato, entrambi di Adria. Hanno infatti ottenuto, dal giudice di pace di Rovigo, il "congelamento" della sospensione della patente per 2 anni e 6 mesi disposto dalla Prefettura. In sostanza, per il periodo che servirà ad arrivare alla sentenza civile, frutto del ricorso contro la sospensione, quest'ultima non sarà in vigore.
Erano stati numerosi gli argomenti sollevati dagli avvocati di Panduru. In primo luogo, il fatto che, col progredire delle indagini sull'accaduto, il quadro indiziario a carico del 51enne si sarebbe in parte modificato. Sarebbero cioè maturati dubbi sul fatto che possa configurarsi, in particolare, l'omissione di soccorso. Da parte sua, Panduru aveva infatti subito sostenuto di non essere fuggito dopo l'incidente, ma di avere prima fatto scendere i bimbi, accertandosi che stessero bene (LEGGI ARTICOLO).
Sarebbe fuggito solo alla vista dei primi genitori che arrivavano, furibondi. "Ho temuto il linciaggio", dichiarò all'epoca. Non solo: il conducente ha anche, spesso, sostenuto di non avere colpe per l'incidente, poiché il veicolo che gli era stato assegnato per il trasporto dei bimbi aveva problemi, in particolare allo sterzo. In questo senso è stato disposto un accertamento tecnico, per capire se effettivamente ci potessero essere noie meccaniche di questo tipo.
Infine, gli avvocati di Panduru avevano eccepito come una sospensione della patente tanto lunga e penalizzante, due anni e mezzo, appunto, non fosse assolutamente motivata, dal provvedimento della Prefettura, e fosse quindi sproporzionata. Al momento, difficile dire quale dei motivi a sostegno del ricorso sia stato accolto. Non cambia, comunque, il risultato finale: patente restituita e sospensione congelata.
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