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CRONACA

Stop alle chiamate moleste

Agcom introduce i numeri brevi “certificati” contro il telemarketing

Stop alle chiamate moleste

La battaglia contro il telemarketing selvaggio entra in una nuova fase. L’Agcom ha avviato una consultazione pubblica di 45 giorni per introdurre, a partire da febbraio 2026, i numeri brevi a tre cifre “certificati”, pensati per rendere finalmente riconoscibili le chiamate legittime di aziende, banche, assicurazioni e operatori telefonici. L’obiettivo è chiaro: più trasparenza per gli utenti e meno spazio a truffe e chiamate indesiderate.

Il cuore della novità è l’identificativo del chiamante. Oggi i numeri brevi possono essere usati solo per ricevere chiamate; con il nuovo sistema diventeranno anche un segnale chiaro per chi risponde. “L’obiettivo è identificare il soggetto che effettua la chiamata o invia un messaggio all’utente”, spiega la commissaria Agcom Laura Aria, sottolineando che la riforma punta a rafforzare la fiducia nelle comunicazioni commerciali autorizzate.

Un altro punto chiave riguarda l’origine delle chiamate. I numeri brevi saranno validi solo dall’Italia e assegnati a soggetti autorizzati che operano sulla rete nazionale. Questo significa stop alle chiamate dall’estero camuffate da numeri italiani, una delle tecniche più usate per truffare gli utenti e impersonare enti pubblici o istituti bancari.

La misura si inserisce in una strategia più ampia già avviata dall’Autorità. Dopo il blocco delle chiamate indesiderate dall’estero con numeri fissi italiani, e la successiva stretta sui numeri di cellulare, arriva ora un tassello decisivo. Il filtro anti-spoofing è obbligatorio per tutti gli operatori, su rete fissa e mobile, e funziona senza che l’utente debba fare nulla: niente app da scaricare, nessuna richiesta da inoltrare. L’onere tecnico ricade interamente sui gestori.

I primi numeri mostrano un impatto significativo. In una sola settimana, le chiamate mobili dall’estero con numeri italiani sono scese da 34,5 milioni a 7,1 milioni al giorno. Un crollo che dimostra l’efficacia dei filtri, anche se resta il problema delle chiamate con prefisso straniero, in aumento come effetto rimbalzo, e delle comunicazioni illecite via sms, VoIP e app di messaggistica.

Le nuove regole prevedono anche sanzioni più severe. Le società di telemarketing devono essere iscritte al Registro degli Operatori di Comunicazione (Roc): chi non lo fa entro 60 giorni dall’avvio dell’attività rischia multe fino a 50mila euro e il blocco operativo. L’obbligo vale non solo per i call center, ma anche per i soggetti terzi che si avvalgono dei loro servizi, con l’indicazione di tutti i numeri utilizzati, inclusi i numeri verdi.

Resta infine uno strumento fondamentale per i cittadini: il Registro pubblico delle opposizioni. Attivo dal 2018 e aperto ai cellulari dal 2022, consente di revocare gratuitamente i consensi alla pubblicità e bloccare a tempo indeterminato sia le chiamate con operatore umano sia le robocall automatizzate.

Con i numeri brevi certificati, l’Agcom punta a un cambio di passo: meno chiamate moleste, più riconoscibilità e controlli più efficaci. La partita non è chiusa, ma il filtro si fa sempre più stretto.

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