TRENTO – A separarli è soltanto una collina: i laghi di Levico e di Caldonazzo sono talmente vicini che, visti dall’alto, sembrano quasi sfiorarsi.
Nonostante distino soltanto qualche chilometro l’uno dall’altro, hanno forme e caratteristiche molto diverse. Stretto e frastagliato come un fiordo del Nord Europa Levico, più ampio e disteso, invece Caldonazzo. Timido e selvaggio il primo, vivace e turistico il secondo. Ma entrambi meritano una visita a piedi o in pedalò per scoprire le spiaggette sassose e la rigogliosa vegetazione che li circonda.
A Levico, in particolare, gli alberi cresciuti a ridosso della riva non solo si specchiano sull’acqua ma si protendono sul lago fino a toccarne la superficie. Lo scenario romantico e suggestivo della sponda destra si trasforma in un sentiero avventuroso tra sassi e radici nella sponda sinistra, lungo un percorso di circa due ore che permette di assaporare il silenzio di questo piccolo gioiello dalle sfumature verdi e azzurre.
Se a Levico è la bellezza dei percorsi naturalistici ad attirare i visitatori, il "fratello maggiore" Caldonazzo è apprezzato, invece, soprattutto per le spiagge e per gli sport acquatici come la vela e il canottaggio.
Entrambi, comunque, sono capaci di offrire un piccolo angolo di quiete in cui rilassarsi ed entrare in contatto con la natura.
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